Olivier Giroud è l’uomo delle grandi partite. Il francese del Milan decide anche il match contro il Napoli, dopo aver battuto l’Inter
Serviva un vero bomber, un vero uomo per sfatare una volta per tutte la maledizione della numero nove. Olivier Giroud, ormai, ci ha preso davvero gusto e dopo aver deciso il derby, con una splendida doppietta, conquista il Maradona, rilanciando le ambizioni Scudetto del Milan, con un gol alla Inzaghi.
La vittoria contro il Napoli porta la firma del francese. La rete, come dicevamo, ha ricordato a molti, quelle che faceva Super Pippo, l’ultimo vero grande centravanti ad indossare la gloriosa maglia.
Sì, perché la rete dell’ex Chelsea può sembrare anche banale ma chi sa di calcio, chi sa di centravanti, non ha dubbi sul ritenerla da bomber di razza.
Il francese, in pochi istanti, ha avuto la capacità di rientrare dal fuorigioco, e istintivamente di posizionarsi là dove sapeva che sarebbe passato il tiro di Davide Calabria. Lo intercetta, come fatto nel derby con quello di Brahim Diaz, portando il Milan alla vittoria.
Lo fa con quella gamba sinistra, che porta ancora i segni della battaglia. Perché prima del gol decisivo, Giroud era stato chiamato a lottare, a fare a sportellate con uno dei difensori più forti della Serie A, Koulibaly.
Il difensore del Napoli, nel corso della partita, ha spesso avuto la meglio ma è stato chiamato ad usare le maniere forti per fermarlo. A fine partita Giroud, sui social, ha mostrato la ferita abbastanza importante sopra la caviglia sinistra. Un taglio che non lo ha condizionato più di tanto, riuscendo, come raccontato a beffare proprio Koulibaly, trovando così la rete del trionfo.
Le condizioni di Giroud non preoccupano. Verranno valutate alla ripresa degli allenamenti ma c’è ottimismo. Per il francese – come appreso – non sono in programma esami, nella giornata di oggi
Nessuna polemica, però, per il post su Instagram, come successo qualche ora prima con altri protagonisti: Olivier Giroud sa perfettamente che si è trattato di un fallo da campo. Nulla più, nessuna cattiveria. Il francese ha solo voluto far capire a chi lo segue e soprattutto ai suoi giovani compagni di squadra che bisogna andare oltre le difficoltà, che non si deve mollare, nonostante le sofferenze, se si vuole davvero vincere.
Giroud d’altronde non è venuto in Italia a svernare, ma per alzare ancora altri trofei. Ha il DNA vincente come il Milan, come Ibrahimovic, e sta provando ad inculcarlo ai più giovani.
Il francese, che il prossimo 30 settembre compirà 36 anni, è consapevole dell’importanza che ricopre all’interno della squadra. E’ una guida per i compagni, un esempio da seguire, dentro e fuori dal campo.
Giroud è un grande giocatore ma anche una bella persona nella vita. Moralmente integra, che non ha mai fatto fatica a sottolineare come Dio sia importante nel suo cammino. E’ un uomo di fede, che legge la bibbia, che trasmette positività ad una squadra che aveva bisogno di un altro campione per cercare di tornare davvero grande.
Giroud ha imparato l’italiano dopo pochi mesi. Dando un segnale forte all’intero gruppo, al Milan, che aveva riposto in lui tanta fiducia. Ha fatto capire di credere profondamente nel progetto rossonero, di credere nel suo mister, di credere nei compagni, di credere nella vittoria.
Parlare di Giroud come vice Ibra, come fatto dall’inizio della sua avventura in rossonero, sarebbe davvero offensivo per un campione che ha vinto tutto e che vuole continuare a farlo, da protagonista.
Perché anche i numeri, che purtroppo, per molti, sono l’unica cosa che contano davvero, sono dalla sua parte. Ieri Giroud ha sfatato l’ennesimo tabù: si diceva che segnasse solo a San Siro. Ecco, da oggi non lo si potrà più dire.
Il francese nella sua carriera non ha mai fatto tantissimi gol ma le sue reti sono state sempre pesanti. E’ stato l’uomo del derby e del Maradona ma ha segnato anche contro la Roma, in campionato, e con la Lazio in Coppa Italia. Gol non da poco.
Da quando si è messo alle spalle i problemi fisici, dovuti soprattutto al Covid, si è ammirato il vero Giroud. Ad oggi le reti messe a segno in stagione sono undici, otto in campionato, e tre in Coppa Italia, in 27 partite disputate, non tutte da titolare.
Ora con il rientro di Zlatan Ibrahimovic, potrà tornare a gestire le energie per essere ancor di più decisivo, in casa o in trasferta, non fa differenza. Il nuovo attaccante, giovane o esperto che sia, che arriverà in estate è avvertito, per giocare titolare bisognerà fare i conti anche con Giroud, perché è lui il numero nove del Milan.
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