La seconda parte di stagione alla Juventus di Alvaro Morata sta evidenziando una nuova versione dello spagnolo. Può cambiare anche il futuro
Umore e rendimento di Alvaro Morata sono cambiati radicalmente rispetto ad un paio di mesi fa, quando ad inizio a gennaio lo spettro di un addio in direzione Barcellona aleggiava sulla sua testa. Lo spagnolo alla fine è rimasto in bianconero, e da spalla offensiva di Dusan Vlahovic in una posizione più decentrata sta anche trovando una seconda linfa vitale alla corte di Allegri, diventando arma imprescindibile per l’attacco capace di fornire gol e assist con ottima regolarità alla causa.
Come evidenziato da ‘La Gazzetta dello Sport’ non è infatti casuale che siano partite le manovre per provare ad allungare la sua permanenza in quel di Torino, con un dialogo tra Juventus e Atletico Madrid votato a pescare la soluzione giusta che possa tutelare tutte le parti in causa, garantendo anche un risparmio ai bianconeri. La società di Agnelli non ha infatti intenzione di arrivare ai 35 milioni di euro pattuiti, non volendo quindi superare al massimo quota 25.
Calciomercato Juventus-Morata, la formula per restare: cifre e dettagli
Uno sconto economico che l’Atletico difficilmente potrà permettersi a cuor leggero, ma ciò non toglie che si stanno passando al vaglio le ipotesi. Alla luce di cifre spese e ammortamenti nel tempo, la società spagnola si condannerebbe ad una minusvalenza se accettasse nel 2022 tale importo, e dunque si sta lavorando su una nuova formula che consenta dunque alla Juventus di spalmare il riscatto su almeno due anni.
Nel concreto andrà però superato l’ostacolo della FIFA che nei mesi scorsi ha varato una nuova stretta che regola i prestiti, per evitare certi abusi. C’è però una fase ancora transitoria per le operazioni già in essere, ed i legali sarebbero al lavoro per schiarire la strada e mettere i giusti paletti sulla posizione di Morata. Superato questo ‘problema’ va inoltre tenuta conto la situazione relativa ai benefici fiscali dei quali può godere lo spagnolo al momento col decreto crescita, al contrario se dovesse rinunciare al domicilio fiscale nel nostro Paese le carte cambierebbero.