L’esterno del Villarreal parla della Juventus alla vigilia del ritorno degli ottavi Champions a Torino
Il momento è arrivato. Domani sera la Juventus si gioca i quarti di finale contro il Villarreal nel ritorno dopo l’1-1 dell’andata in Spagna. I bianconeri potranno contare sul proprio pubblico, unico vero vantaggio per la squadra di Allegri dal momento che i gol in trasferta da quest’anno non valgono doppio. E allora si ripartirà praticamente da zero, come fosse una gara secca.
La Juventus è in un ottimo periodo, soprattutto a livello di risultati, ma il Villarreal è squadra molto insidiosa con tanto talento, un gioco tra i più belli in Spagna e un grande allenatore come Emery. Alla vigilia del match sono arrivate le parole di Yeremy Pino, giovane esterno classe 2002 grande protagonista in questa stagione: “Affrontiamo un club storico che sa come muoversi in sfide di questo tipo. Loro hanno più esperienza, noi abbiamo trovato la nostra identità. Non abbiamo molto da perdere e ci proveremo con ogni mezzo. Se siamo uniti ce la possiamo fare”, le sue parole a ‘La Gazzetta dello Sport’.
Villarreal, Yeremy Pino: “Vlahovic una bestia, dal vivo incredibile”
Yeremy Pino è uno dei talenti più importanti del Villarreal ma anche della nazionale spagnola. È un 2002, ma sta vivendo una grande stagione da titolare inamovibile e già sette gol all’attivo, anche se quattro sono arrivati tutti insieme nel match con l’Espanyol del 27 febbraio scorso. Il calciatore di Las Palmas ha parlato della Juventus, avversaria di domani in Champions: “Una squadra con le idee molto chiare. Senza un gioco dominante ma con grande “garra” e la mentalità di chi combatte fino in fondo, con giocatori di alto livello che non ti perdonano. Vlahovic? L’avevo visto in un paio di video su TikTok, dal vivo mi è sembrato incredibile: una bestia”.
Sul suo idolo, Yeremy Pino non ha dubbi: “Cristiano Ronaldo, mi ha conquistato con la mentalità e il sacrificio. Per me è stato un punto di riferimento per tutto. Oggi la cosa che più mi colpisce di lui è l’ambizione intatta: ha 37 anni e continua a lottare e impegnarsi più di tutti per continuare a vincere. Un esempio. So che ci sono persone che dicono che condiziona il modo di giocare di una squadra, io rispondo che è ancora uno dei pochi in grado di caricarsi quella squadra sulle spalle e vincere una partita da solo“.