Kessie ha scelto il Barcellona: anche stavolta non si tratta solo di una scelta di vita
Farà discutere e non poco, in ambito Milan, l’accordo tra Franck Kessié e il Barcellona, ormai dato per ufficiale anche se nessuno lo ha naturalmente ancora ufficializzato. Il club rossonero perderà un altro calciatore in scadenza e quindi a titolo gratuito.
Se ne sarebbe fatto volentieri a meno, ma in tutta questa vicenda non si può sottovalutare il ruolo di un calciatore, Kessié appunto, e del suo manager storico, George Atangana, abituati – diciamo così – a trasferimenti sempre un po’ discussi: guidati, diciamo così, dal faro del dio denaro. Ora, bisogna chiarire subito che l’ambizione di guadagnare di più tutti (chi gioca e chi gestisce) fa parte del mondo che raccontiamo ed è oggettivamente difficile trovare eccezioni in questo senso. Aggiungiamo che è tutto molto comprensibile. Bisognerebbe magari solo trovare il modo di uscire da certe situazioni ed entrare in altre, nuove, accattivanti come può essere sfilarsi la maglia del Milan per mettere quella del Barcellona, in maniera meno fumosa, più diretta. Ma anche qui si potrebbe eccepire… “sono le trattative, bellezza”. Tutto vero. E allora sintetizziamo il momento dicendo che il Milan, in modo diverso, subisce un po’ quello di cui poté beneficiare cinque anni fa, quando fu scelto da Kessié a scapito della Roma che lo aspettava a braccia aperte dal gennaio precedente a quell’estate 2017: anche Percassi erano ampiamente d’accordo con il club giallorosso, ma poi Franck e il suo manager scelsero la cassa più piena e anziché volare verso Fiumicino arrivarono in macchina da Bergamo a Milano. Atangana aggiunse anche che lui da quella trattativa con la Roma era stato fatto fuori, alla fine l’operazione con il Milan si chiuse con formula del prestito biennale ed obbligo di riscatto a 28 milioni.
Milan: la scelta di Franck Kessie
Era la “formula Roma”, l’Atalanta per uscirne bene chiarì solo che le modalità dell’operazione sarebbero dovute essere le stesse pattuite da mesi con Trigoria. Furono i 2,2 al giocatore a fare la differenza. Poi sono diventati 3 più bonus, ora il club rossonero era pronto a riconoscerne 4,5 all’ivoriano, che ha tergiversato, si era promesso al suo club di ritorno dalle Olimpiadi. E poi… E poi parlò Atangana: “Per uno come Franck ci vuole una proposta adeguata. Non capisco perché il suo rinnovo faccia tanto clamore”. Forse perché era stato lo stesso giocatore ad annunciarlo come imminente? Già, forse. Sono stati intensi questi cinque anni di Kessie al Milan: 213 presenze e 36 gol, con il picco della stagione 2020-2021 in doppia cifra quella he lo ha consacrato rigorista della squadra (delle 14 reti segnate, 12 sono arrivate dal dischetto). Ora lo aspettano 6,5 milioni di ingaggio per cinque anni al Barcellona. E c’è dice anche una commissione da 10 milioni al manager, George Atangana. Storie già raccontate, tutto nel solco di “regole” non scritte del calciomercato e dei calciatori in scadenza. Sarebbe solo bastato non dire “rinnovo”. Perché poi, alla fine, sono sempre i soldi che fanno la differenza.
Giorgio Alesse