Vincenzo Italiano è apparso in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Fiorentina
Da una parte un’Inter che deve ritrovare vittoria e prestazione dopo il deludente pareggio di Torino per non perdere quota con il vertice della classifica, dall’altra una Fiorentina che ha voglia di confermarsi definitivamente nel gruppo delle ‘sette sorelle’ più una.
Le premesse per assistere ad un match spettacolare ci son tutte, tra due formazioni che amano giocare un gran calcio secondo due filosofie di gioco propositive dettate da Simone Inzaghi e Vincenzo Italiano. Se l’allenatore nerazzurro ancora una volta non parlerà in conferenza stampa alla viglia dell’incontro in programma domani alle 18:00 a San Siro, quello della Fiorentina si è regolarmente presentato dinnanzi ai giornalisti.
Il tecnico viola, però, non ci sta a definire l’Inter di quest’ultimo periodo come una squadra in crisi, per cercare di mantenere altissimo il livello di concentrazione: “L’Inter è una delle squadre più forti d’Italia, in casa sono straordinari. Dobbiamo essere umili e ribattere colpo su colpo. Inter in crisi? Non la definirei in crisi, l’ultima in casa l’hanno pur sempre vinta 5-0”.
Inter-Fiorentina, Italiano conferma due assenze a centrocampo
Oltre all’assenza di Giacomo Bonaventura, che non farà in tempo per recuperare in vista della partita, Italiano non avrà a disposizione un altro centrocampista: “Non recupero Bonaventura e perdo Amrabat che è influenzato. Questi saranno gli assenti domani”.
Pensiero dell’allenatore che è rivolto esclusivamente all’impegno contro l’Inter, sebbene in settimana i rivali della Juventus – che tra qualche settimana dovranno incontrare in Coppa Italia per il ritorno – abbiano perso in Champions League contro il Villarreal: “Venivano da un pareggio, non da una sconfitta. Noi dobbiamo cercare di andare a Torino e fare gol, cercando di tenerla sempre viva. Ci penseremo più avanti”.
Infine, tra i passaggi più importanti della conferenza stampa, Italiano ha parlato dei tempi di ambientamento di Cabral al calcio italiano: “Vedo un ragazzo che si allena, che ha voglia di entrare nei meccanismi e in condizione, ognuno ha i suoi tempi per esplodere nel rendimento anche in base al carattere. Noi gli metteremo a disposizione tutta la nostra pazienza”.