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Il summit non basta, Dybala nel caos: “Bambinone”

La Juventus lavora sul presente e sul futuro col destino di Paulo Dybala all’ordine del giorno. Sull’argomento si è espresso anche Paolo Di Canio 

È il Dybala-day in casa Juventus, dove si lavora con particolare attenzione sul futuro dell’argentino. E’ terminato poco prima delle 13 l’incontro, durato la bellezza di due ore, tra la dirigenza della società bianconera e gli agenti dell’attaccante albiceleste: Antun e Nevel hanno lasciato la Continassa con in ballo la situazione relativa al contratto in scadenza il prossimo giugno.

Di Canio su Dybala: "Un bambinone piangione"
Dybala © LaPresse

Il prolungamento di Paulo Dybala resta quindi l’argomento più caldo di casa Juventus e ad unirsi ad un dibattito sulla questione ci ha pensato ieri sera anche Paolo Di Canio, che a ‘Sky Calcio Club’ ha detto la sua: “Parlo da osservatore e non da dirigente della Juventus: da osservatore dico ‘Arrivabene, rinnovagli a 5 anni a 20 milioni‘, a me non frega niente. Anche se mi fa solo 2 giocate mi stropiccio gli occhi perché tanto i soldi non li esco io. Da dirigente però non posso avere un capitano che mi deve trascinare a 29 anni e che 12-14 partite l’anno è matematico che mi sta fuori”.

Juventus, summit per il futuro di Dybala. Intanto Di Canio va all’attacco

Di Canio su Dybala: "Un bambinone piangione"
Dybala © LaPresse

Lo stesso Di Canio ha proseguito rincarando la dose e ponendo sul piatto tutte le strade, facendo la media tra il valore tecnico e quello emotivo di Dybala: “E’ vero che potrebbe diventare un leader tecnico, ma non posso avere uno fragile emotivamente. Se ti vanno bene le cose ti fa le giocate, se vanno male lo definisco quasi un ‘bambinone piangione‘”.

Di Canio quindi non guarda al passato, e non gli basta quanto fatto negli anni scorsi dalla Joya: “Nella Juve che giocava la finale di Champions League c’era, vero, ma chi aveva intorno? C’era, sì: ma è come quando si parla di Messi. Non si può criticare per quello che ha fatto al Barcellona, ma se cammina e fa 2 goal l’anno può esser criticato più degli altri perché non si vive per quello che viene fatto. E’ il passato”.

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