Joe Montemurro, allenatore della Juventus Women, ha parlato alla CMIT TV dopo l’impresa bianconera contro il Lione
L’impresa della Juventus Women in Champions contro il Lione ha fatto molto rumore. Alla CMIT TV è intervenuto l’allenatore delle ragazze bianconere Joe Montemurro che ha commentato il successo nell’andata dei quarti di finale.
DIFFERENZA CON ALTRE SQUADRE – “Come stanno le altre squadre rispetto alla Juve? È difficile fare il punto sullo stato delle squadre in Europa. Non sappiamo a che punto stare. Nei gruppi abbiamo visto che possiamo fare un approccio un po’ diverso, gestirlo per il campionato o per le sei partite. Siamo a livello di qualità con i top un po’ bassa, ma alta rispetto ad altre squadre che hanno fatto un cammino negli anni precedenti. Vedremo nei prossimi anni se riusciremo a controllare la palla, avere noi il palleggio e a quel punto vedremo se saremo a un punto importante”.
PROGETTO – “Queste opportunità di vita, di fare una Champions, di fare i quarti di fronte alla squadra più forte del mondo, in un contesto spettacolare, devo fare poco per motivare. Per noi è importante fare spettacolo, siamo in crescita, abbiamo attirato l’attenzione di qualche spettatore che guarda il calcio femminile, che ha voglia di vedere bel gioco”.
RITORNO – “O fai più gol dell’altra squadra o le vinci entrambe. Il Lione ora deve andare a vincere la partite, non può fare un 1-0 sfruttando i gol fuori casa. E questo ci dà energie, si dovranno aprire. Abbiamo questa partita con l’Inter che è molto importante per il cammino in campionato, poi penseremo alla Champions”.
ITALIA-MACEDONIA – “Deve controllare la partita dall’inizio. Sono sicuro che si vince, ma è anche una preparazione decisiva per l’eventuale finale. Le prestazioni devono arrivare dal centrocampo, Immobile deve fare i gol ma non puoi puntare su quello. Se c’è una spinta, un gol dal centrocampo, la partita sarà maneggiata abbastanza bene. Le squadre che hanno vinto partite importanti, l’hanno fatto con gol arrivati dal centrocampo. Arriva tutto da lì”.
TECNICI – “Quali allenatori guarda di più nel calcio maschile? Quando mi metto sul divano, alla tv, posso dire che guardo tutto. Guardo più il disegno tattico delle squadre, in difesa e in attacco. Guardo specialmente i nuovi dalla Germania, come Nagelsmann, che hanno tanto coraggio nel provare cose nuove. Bielsa e Guardiola, tutti gli allenatori, hanno avuto ruoli importanti per come valuto il calcio. Ogni volta che guardo il Lipsia, penso facciano cose interessanti. Ci sono più partite ogni settimana, in cui c’è qualcosa che posso rubare”.
AUSTRALIA – “In base all’esperienza in Australia, cosa cambia nell’Italia dal punto di vista femminile? Sono campionati diversi, in Australia dura solo 5-6 mesi, sono poche partite. È tutto insieme con la squadra maschile. In Italia hai 22 partite più le coppe, arrivi a 30-35 partite. Tante delle ragazze devono andare all’estero, negli Stati Uniti e in Asia. Sul livello generale non c’è tanta differenza. Lì si lavora sulla base inglese, più sulla potenza e sul fisico. In Italia la scuola è molto più evoluta sulle conoscenze della giocatrice di calcio, sulla tattica. In Australia è sempre sport di quarto-quinto grado, ma c’è voglia di portarlo avanti. L’Australia ce la farà a passare lo spareggio? È molto difficile. Vittoria con Wolfsburg? Ovviamente andare a vincere a Germania, che non succedeva dagli anni ’60, è stato un punto molto importante. Ci ha fatto fare quel salto, dato l’idea di dove siamo in realtà. Quando abbiamo perso col Chelsea 2-1, però, è stato il momento più alto: abbiamo dominato una delle squadre più forti. Da lì le ragazze hanno iniziato a credere nell’obiettivo”.
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