Il presidente della Federcalcio Gravina parla a ruota libera in conferenza stampa dopo il ko dell’Italia con la Macedonia del Nord
Gravina non arretra. Il presidente della Federcalcio si presenta in conferenza stampa con le idee chiarissime sul futuro di Mancini e non solo. Il numero uno della Figc tira anche qualche frecciata alla Lega Serie A e ai club: “Il programma continua, deve essere anche la cura per rimarginare in tempi rapidi queste forti lacerazioni che abbiamo subito. Insieme abbiamo condiviso gioie straordinarie in estate e in questi tre anni, questa delusione e questo dolore dobbiamo superarli insieme”.
Gravina non si sbottona: “Capisco le esigenze di tutti nel sapere, io da qui raccolgo maggiori energie – anche se è insolito – e ci metto la faccia, non ho timore, l’ho sempre fatto. Sottolineo ancora una volta, al di là del risultato immeritato e ingiusto, penalizzante per la nostra squadra e i tifosi, ma io carico il mio carattere con tante energie per ripartire con il percorso che stiamo portando avanti con Mancini. Come abbiamo gioito in estate con gli applausi, ora sono pronto a ricevere tante critiche, fa parte della legge dello sport e della vita. Ma su questo non transigo, non c’è nessuno spiraglio di sfiducia nel nostro mondo federale. Io devo continuare a proteggere questa Nazionale, si va avanti a testa alta. Quando non si vince c’è qualche errore, ma bisogna capire se c’è qualcosa di più radicato. Cominciamo a capire cosa sta succedendo nel calcio italiano”.
Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha parlato in conferenza stampa dopo Italia-Macedonia del Nord, accanto al ct Roberto Mancini: “Quello che abbiamo fatto è storia, va salvaguardato e tutelato, custodito, non si può perdere per una mancata qualificazione. Quel sentimento toccato con mano anche in questi due giorni, l’entusiasmo, non possiamo disperderlo. Critiche sì, ma attenzione a scalfire quanto fatto fino a dora. Sarebbe gravissimo, creeremmo qualcosa di più negativo di quanto successo stasera”. Sulla scelta di Palermo: “È stata straordinaria, eccezionale, già da ieri, l’entusiasmo. Era da anni che non vedevo quello che ho visto stasera. Permettetemi di dire che la città di Palermo è stata straordinaria e torneremo presto perché merita la presenza della Nazionale”.
Poi arrivano le critiche da parte del presidente: “Negli ultimi anni la Nazionale ha trovato e conquistato il suo spazio, regalando momenti di esaltazione. Manca una capacità da parte dei primi fornitori del materiale umano, se abbiamo il 30% degli italiani che giocano nelle primavere, abbiamo difficoltà oggettive e i tecnici hanno una missione pressoché impossible nel fare una selezione. Si cerca di valorizzare il più possibile giovani che magari hanno poco impiego nelle loro società. Non vuol dire che i club sono responsabili di questo risultato, ma c’è una carenza primaria di materiale umano sul quale si possono fare delle scelte più vantaggiose per tutti. Ho sentito dichiarazioni dei nostri allenatori delle giovanili che lamentano questa carenza, sarà un nostro impegno politico capire quale sia il rimedio per dare una spinta in più al processo di riforma”.
Gravina continua: “Il messaggio che si voleva lanciare è questo, ci sono interessi imprenditoriali nella gestione dei club, che tutelano i loro interessi legittimi. Quando c’è la convocazione c’è sempre grande resistenza dei club, vuoi i calendari e gli infortuni, quindi la Nazionale è vista più come fastidio che come opportunità. C’è rispetto, sono i club e la Lega che tutelano il proprio patrimonio. Noi non possiamo fare altro che chiedere, il progetto non è condiviso e non possiamo imporre regole che non sono solo nostre. Altro deve far riflettere ed è più radicato nella progettualità”.
“Inutile girare intorno ai problemi quando vediamo le gare della Serie A: ci sono pochissimi selezionabili, è questo il tema che va rivisto e su questo dobbiamo fare le nostre valutazioni politiche e dobbiamo aprire un discorso più incisivo che va oltre i tre giorni in più o in meno di preparazione – conclude Gravina -. Il risultato negativo è un dato oggettivo e da questo dobbiamo partire. Se dobbiamo guardare solo a noi stessi continueremo a sbagliare. Stasera l’Italia ha perso immeritatamente, i ragazzi li avevo visti benissimo. Una squadra bella anche nel sentimento di amicizia e gruppo che ha trasmesso al paese e quel concetto non può essere minimamente scalfito da questa sconfitta”.
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