Arrivano le dichiarazioni di Gian Piero Ventura, che dopo l’eliminazione dell’Italia si sfoga, ricordando quanto successo con lui
Ancora una volta l’Italia non prenderà parte ai Mondiali. Dopo Gian Piero Ventura, è stato Roberto Mancini l’artefice del disastro azzurro.
In quella circostanza, l’avventura con la Nazionale dell’ex tecnico del Torino si chiuse, per l’attuale CT, invece, non è stato così. L’ex Commissario tecnico dell’Italia è tornato a parlare. Lo ha fatto ai microfoni de ‘Le Iene’, programma di Italia 1, che andrà in onda stasera.
Gian Piero Ventura ha commentato l’eliminazione di Chiellini e compagno, togliendosi qualche sassolino dalle scarpe: “È da più di quattro anni che mi porto un dolore dentro. E questo dolore giovedì, con la sconfitta dell’Italia con la Macedonia, è tornato intenso come quattro anni fa. Quattro anni fa ho subito una lapidazione. Sono diventato l’uomo nero, si è passati da “Ventura è un maestro di calcio” a “Ventura mangia i bambini”; quello che non si è dimesso dopo la sconfitta con la Svezia “perché voleva rubare uno stipendio””.
Italia, Ventura: “Colpa del sistema”
Trattamento differente – “Ho sempre riconosciuto la mia colpa per quell’esclusione, ma ci sono state anche altre responsabilità. Leggo: “Non è una sconfitta della squadra, ma un problema di sistema” ed io sono d’accordo. Penso che sia lo stesso sistema di quattro anni fa, che la vittoria all’Europeo ha solo mascherato.
Un sistema in ritardo, senza visione, che ci ha portato a uscire al primo turno ai mondiali del 2010 e del 2014. E che ci impone di ragionare su queste sconfitte che sembrano arrivare immeritatamente, all’improvviso, ma che hanno radici più profonde. Quattro anni fa, per tutti, è stata solo colpa mia, e mi sono fatto da parte. Oggi invece è chiaro a tutti che la colpa è del sistema. Da italiano e tifoso dell’Italia sono contento che Mancini resti. Ma adesso cambiamo il sistema.”.