Il calciatore della Juventus, Denis Zakaria, ha rilasciato alcune dichiarazioni in una lunga intervista, trattando diversi temi interessanti
La tensione si taglia a fette in casa Juventus. Archiviata l’amara sosta, l’attesa è tutta per il Derby d’Italia contro l’Inter, che andrà in scena domenica sera all’Allianz Stadium. Un incontro stavolta estremamente significativo in termini di classifica, al di là del valore storico tradizionale.
A pochissimi giorni dal super incontro, Denis Zakaria ha rilasciato una lunga intervista all’interno del format “1 vs 1” di ‘Dazn’. Il centrocampista svizzero si è soffermato dapprima proprio sulla sfida con i nerazzurri: “Non c’è bisogno che mi si spieghi l’importanza. So che è una grande partita del calcio italiano. È importante per noi, per i nostri tifosi e ne siamo consapevoli. Faremo di tutto per portare a casa la vittoria“.
Il classe ’96, poi, continua ricordando il bel debutto col Verona: “È stata una serata perfetta, quando fai gol non può non essere così. Voglio mostrare di cosa sono capace, per questo sono venuto qui. Quella rete ha facilitato la mia presentazione. Io, però, non mi rilasso, devo affrontare ancora molte cose partita dopo partita. Questa mia mentalità penso sia merito di coloro che mi stanno intorno, della famiglia e dei miei amici. Mi sono stati trasmessi valori sani“.
Zakaria: “Juve-Inter? Non c’è bisogno di spiegarmi. Con Pogba e Vieira ci somigliamo”
Zakaria, inoltre, torna sulla questione paragoni, citando Pogba e Vieira: “Non mi paragono a nessuno. Ovviamente è eccitante essere associati a grandi giocatori, ma io sono Denis Zakaria come ho sempre detto. Ho grande rispetto per certi giocatori, ma io ho il mio gioco e il mio stile. Modello di me stesso? No, però sono un giocatore caratteristiche speciali. Non penso di essere ‘un Pogba’ o ‘un Vieira’, anche se ci sono degli aspetti simili cono loro. Ma io comunque resto Zakaria“.
Infine, lo svizzero ha parlato delle differenze tra Bundesliga e Serie A: “Mi servono ancora un po’ di partite per capire meglio, mi sono anche infortunato. Posso già dire che qua in Italia si cura nel dettaglio la tattica molto di più della tecnica. In generale si è molto più disciplinati anche a livello difensivo. I giovani mi danno la sensazione di metterci più impegno e voglia. Questo è molto positivo e lo apprezzo parecchio. Il mio adattamento qui? Io sono un giocatore polivalente. Non ho grandi problemi ad adattarmi al tipo di gioco del momento. Penso che in Italia possa andare bene come successo in Germania“.