Nel pomeriggio di CMIT TV è intervenuto anche Ettore Intorcia, giornalista del ‘Corriere dello Sport’, che ha fatto il punto smentendo la questione ripescaggio
La debacle dell’Italia contro la Macedonia del Nord ha lasciato l’amaro in bocca per il secondo Mondiale di fila senza azzurri. A tal proposito l’intervento alla CMIT TV del giornalista del ‘Corriere dello Sport’, Ettore Intorcia, ha provveduto a smentire la suggestione ripescaggio per la Nazionale per la questione Iran: “C’è stata confusione l’altro giorno. Speranze non sono mai state coltivate sulla situazione Iran. L’Iran aveva messo le mani avanti. Era stato accompagnato in un percorso di rispetto dei diritti delle donne che errano escluse come pubblico. L’ultima partita, quella col Libano aveva visto 2000 tifose iraniane lasciate fuori dallo stadio. La FIFA ha riconosciuto il percorso con svolte significative dell’Iran per politica e cultura locale. Parliamo di un paese lontanissimo dalla democrazia. La FIFA non ha preso provvedimento pur accompagnando l’Iran in questo percorso”.
Intorcia ha completato: “L’esclusione dell’Iran al limite avrebbe dovuto avvantaggiare gli Emirati Arabi Uniti. Sulla base di quali principi la FIFA avrebbe potuto spiegare il senso di un ripescaggio fuori da quella conferederazione? Una suggestione durata poche ore. Ci si è illusi per poche ore, ma solo dal punto di vista dei tifosi. Qualcuno ci ha anche ricamato ma nei palazzi istituzionali si sapeva benissimo che una cosa del genere non sarebbe stata prevista”.
DECRETO CRESCITA – “Sul decreto crescita c’è sempre stato molto dibattito. Il senso del decreto crescita era stato pensato per portare in Italia eccellenze professionali. Quello che è accaduto potrebbe portare alla fine del decreto crescita nella sua estensione agli sportivi professionisti. Come al solito sono le applicazioni che creano dei danni. Spesso si prende uno dall’estero non necessariamente più forte di un calciatore italiano. Il decreto è un incentivo a portare ancora più calciatori da fuori, anche per questo credo non sarà più rinnovato. C’è anche un problema numero: la base di scelta è limitata. 1 su 5 va in nazionale. Il 20% non può rappresentare l’elite degli azzurrabili. Magari hai abbondanza in alcuni ruoli e non in altri”.
DYBALA – “Lui ha aspettato la Juve fino all’ultimo pur avendo intuito che avevano deciso di scaricarlo. La sua priorità è trovare una squadra all’estero per lasciare intatto il rapporto col pubblico juventino. Anche perchè all’estero è più facile arrivare a delle cifre coerenti col valore del calciatore. L’ipotesi Inter non è da escludere in senso assoluto, ma ad ora hanno altre priorità. Prima dovranno capire come finirà la stagione”.