Nella sterilità offensiva del Milan, c’è soprattutto un giocatore che sta deludendo e ha vissuto un campionato grigio nonostante le aspettative alte
Quattro gol in cinque partite affrontando – oltre al Napoli – quattro delle ultime nove in classifica (Bologna, Cagliari, Empoli e Udinese). È questo lo score deludente del Milan, che da una parte sta mostrando una difesa d’acciaio ma dall’altra anche un attacco decisamente poco pungente.
Giroud non è mai stato un goleador e lo ha confermato anche quest’anno, anche se ha messo a segno gol incredibilmente importanti. Vedi derby con l’Inter e ovviamente lo scontro diretto a Napoli. Tre reti che, se il Milan dovesse vincere lo scudetto, saranno impresse nella storia come ‘decisive all’ennesima potenza’. Ma la strada è lunga e il francese, pur giocando buone partite, fa fatica a segnare come tutto il resto dell’attacco. Ibrahimovic è stato fuori a lungo e sta giocando solo gli spezzoni finali, senza però incidere più di tanto. Pioli si è appoggiato molto a Leao, che però non può decidere sempre, con un Rebic che gira spesso a vuoto. E ovviamente Brahim Diaz, che rispetto allo scorso anno sta vivendo una sorta di involuzione, per certi versi preoccupante.
Brahim Diaz contro il Bologna è rimasto ancora a secco, non una novità visto che lo spagnolo non segna addirittura dal 25 settembre, in casa dello Spezia il gol vittoria. Ma anche a livello di assist il dato è negativo, visto che l’ultimo lo ha fatto registrare addirittura il 4 dicembre con la Salernitana. Il che vuol dire che nel 2022 non ha partecipato a nessun gol, in 11 partite giocate. E per un trequartista, con la maglia numero 10, senza dubbio è segnale che qualcosa non va. Se da una parte è vero che Brahim Diaz sia cresciuto fisicamente, riesca a utilizzare al meglio anche il vantaggio del baricentro basso, dall’altra ha le polveri bagnate negli ultimi 20 metri. Salta l’uomo, ma spesso si ferma e fa un tocco in più prima della giocata decisiva.
Fa fatica a trovare la porta e va sbattere contro la linea difensiva degli avversari, che contro il Milan – va detto anche questo – sono sempre molto chiusi. E la squadra di Pioli anche per questo trova difficoltà realizzative. I sette gol della scorsa stagione sono un lontano ricordo, avevano convinto Maldini a puntare ancora su di lui. Anche se i rossoneri non si sono comunque impegnati più di tanto a livello economico, visto che Brahim Diaz è al Milan in prestito biennale fino al 2023, oneroso per 3 milioni (1,5 a stagione). E il diritto di riscatto è fissato a 22 milioni, con il Real che può controriscattarlo a 27. Insomma, nel quartier generale rossonero sperano che questa si sia trattata di una stagione di assestamento e che il prossimo anno il 10 torni a essere più pratico e meno lezioso. Il trequartista si gioca la conferma.
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