Juventus, è bufera attorno ad Allegri e alla società per i risultati ottenuti: “Nemmeno in una sagra paesana”
La sconfitta contro l’Inter ha fatto perdere ogni speranza scudetto alla Juventus. Per i bianconeri ora gli obiettivi si chiamano quarto posto e Coppa Italia, considerato anche l’uscita anticipata dalla Champions League contro il Villarreal. Risultati che hanno portato le critiche di Tony Damascelli, intervenuto a ‘Radio Radio’, che ha puntato il dito contro Allegri e la società.
“Il progetto eventuale non è fatto sulla Roma o sul Napoli. L’errore loro è stato farlo sull’orma del Real Madrid e del Manchester City. Non puoi fare il progetto con quel paragone lì. Se lo fai ti ritrovi con questo debito colossale che non ha precedenti nella storia della Juventus. Sono stati commessi errori da Paratici, Cherubini, Arrivabene, sempre con la firma di Agnelli. Non è una tragedia se la squadra arriva quarta, ma il loro progetto non era affatto questo, altrimenti non vai a prendere Vlahovic a gennaio. Non devono prenderci in giro. Allegri è felice e sereno, ha detto che Irrati ha arbitrato bene, quindi deve confermarlo a De Sciglio. Abbraccio a Tevez? E’ lui che gli ha dato del ‘cagon’. E’ discorde con De Sciglio, solitamente nella Juve parlava uno solo, adesso parlano tutti. I nuovi portavoce della Juve sono Bonucci e Pinsoglio. Nemmeno in una sagra paesana”
Juventus, Damascelli su Allegri: “Viaggia su un binario privilegiato”
“Allegri viaggia sul suo binario privilegiato, mentre gli altri viaggiano in terza classe. Nel post partita lui è tranquillo e sorridente. Pirlo è stato esonerato. Chi è che l’ha esonerato? Damascelli? Se Sarri ha sbagliato vincendo lo scudetto ed è stato mandato via e se Pirlo ha sbagliato ed è stato cacciato, chi è che decide questo? C’è la possibilità che la Juve abbia sbagliato sia prima che dopo” ha aggiunto il giornalista, che non ha fatto mancare critiche ad Agnelli: “Anche se ti chiami Agnelli, nella Juve non vivi di rendita. Boniperti è stato sollevato dall’incarico ed era una figura storica”.
Infine: “Una cosa è vincere lo scudetto, una volta è essere competitivi. A Torino essere competitivi non significa arrivare quarti. La filosofia è un’altra. Qual è la qualità di un allenatore? Essere un motivatore, un tattico, un gestore. In questo momento il centrocampo della Juventus è composto tutto da nazionali: è così scarso? Io non sono un ‘contiano’, ma il lavoro che fa Conte sul gioco e sui giocatori si vede. Il lavoro che fa Allegri non è un gioco. Conte ha vinto un campionato con Matri e Vucinic, non dimentichiamolo mai”.