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Conference League

PAGELLE E TABELLINO ROMA-BODO 4-0: Z di Zaniolo, Pellegrini magico

Pagelle e tabellino di Roma-Bodo/Glimt, match valido per il ritorno dei quarti di finale di Conference League 2021/22

Zaniolo © LaPresse

ROMA

Rui Patricio 6: il primo e unico tiro del Bodo arriva al 27′ con Vetlesen, e non lo impensierisce più di tanto. La super partita della Roma gli regala una serata distesa.

Mancini 6,5: con Karsdorp stasera non passa niente, stavolta esce sempre con i tempi giusti, raddoppia quando c’è da farlo.

Smalling 7: solito baluardo, Espejord non trova un centrimetro per spirare, l’inglese monitora e respinge anche se il Bodo non arriva quasi mai a fargli male. Poi anche qualche chiusura in bello stile.

Ibanez 7: serata di grazia, soprattutto fisicamente. È indiavolato, pressa come un matto e strappa agli avversari un pallone dietro l’altro. Impressonante il recupero su Koomson in scivolata, si ‘vendica’ alla grande dell’andata.

Karsdorp 7,5: si rimette il turbo a tutto campo che troppo spesso gli è mancato. Sempre attento in marcatura e anche quelle poche volte che viene superato, recupera in pochi decimi di secondo. Instancabile anche nel secondo tempo, si propone in maniera rabbiosa.

Mkhitaryan 7: meno garibaldino, più equilibratore, anche se la sua indole lo porta spesso sulla trequarti e non a caso le prime occasioni della Roma sono tutte sue. Va a un passo dalla rete, con lui il pallone gira con un’altra velocità e soprattutto qualità. Dall’85’ Veretout sv

Cristante 7,5: prende in mano alla grande il centrocampo, è ‘cattivo’ e presente, gestisce il pressing alla grande e si concede un paio di giocate niente male. Domina la mediana e non solo, ha il pallone attaccato al piede e non perde un pallone.

Zalewski 7,5: su quella fascia fa le fiamme, salta sempre il diretto avversario e si crea delle praterie. Ogni volta che punta l’uomo può succedere qualcosa e non succede con tutti. Si cala anche nell’agonismo, poi serve un cioccolatino a Zaniolo che chiude la partita. Tanta roba, attentissimo anche in copertura. Dall’85’ Maitland-Niles

Pellegrini 7,5: gioca in una posizione intermedia che crea costantemente la superiorità negli ultimi 35 metri. Gioca con personalità, a volte sul velluto, chirurgico nel pallone per il raddoppio di Zaniolo che mette in discesa la partita. Sposta l’equilibrio del match, ma anche nei controlli al limite gli riesce praticamente tutto. Una pennellata dopo l’altra. Dal 76′ Oliveira sv

Zaniolo 9: a sorpresa titolare, ma da subito la scelta sembra azzeccata perché ha un altro piglio rispetto alle ultime uscite. Mette in campo tutta la voglia che ha, ma stavolta lo fa con lucidità e precisione. Sbaglia un gol, poi ne fa due anzi tre. Le cose migliori, più utili, le fa muovendosi senza palla dietro la linea. Anche se la tripletta ha il suo timbro in tutto e per tutto, ha dentro tutto: fisico, tecnica e cazzimma. Dal 60′ Afena-Gyan 6: entra con voglia, sempre un po’ disordinato negli ultimi metri con qualche problema a livello tecnico. Ma positivo.

Abraham 7: pronti, via ed è un rapace a sbloccare la partita su un’indecisione avversaria. Poi va a un passo dal gol con una bella girata. Si mette al servizio della Roma e di Zaniolo, bravissimo sul raddoppio. Poi tante, tantissime cose utili. Come sempre. Mai banale. Dall’85’ Carles Perez sv

All. Mourinho 8: mantiene la calma, la squadra parte sotto, è carica ma tranquilla. Fin dal primo secondo assale il Bodo, non lo lascia respirare, ma senza perdere mai le misure. E i suoi giocatori rispondono alla grande con una partita perfetta, poco da aggiungere. Semifinale in Conference, unica squadra italiana rimasta in Europa con evidenti chance di alzare il trofeo. Perfetta anche la scelta di sganciare Zaniolo proprio stasera e di cambiare un po’ modo di servirlo. Una serie di scelte e mosse vincenti, con una preparazione della gara impeccabile. Lo aveva detto: “Posso aver perso le altre tre partite, l’importante è vincere quella che mi porta in semifinale.

BODO/GLIMT

Haikin 4,5: non perfetto sul gol di Abraham, le colpe non sono chiarissime perché paradossalmente il liscio di Cristante non lo favorisce. Respinge proprio su Abraham. Non ha responsabilità particolari sugli altri gol, ma almeno su uno poteva arrivarci.

Sampsted 4: dopo una serie di partite impeccabili contro la Roma, non capisce letteralmente nulla contro il ‘bambino’ Zalewski, come lo chiama Mourinho. Sbaglia tutti i tempi di uscita, non sempre colpa sua vista ma doveva richiamare la sua linea con un po’ più di personalità. Saltato puntualmente.

Moe 4: partita nerissima, male nell’impostazione e nella gestione del pallone, male anche con il posizionamento in area. Non semplice vista la mole di occasioni creata dalla Roma. Dal 60′ Boniface 5,5: come all’andata ci prova un po’ di più rispetto ai compagni, ma niente di trascendentale.

Hoibraten 3: ancora peggio del compagni se possibile. Perde un paio di palloni sanguinosi, molto impreciso e costantemente in ritardo. Stavolta Abraham non lo vede mai.

Wembangomo 3: un lontanissimo parente, forse di quarto gradoi, di quello visto una settimana fa. Sovrastato in maniera netta e a tratti imbarazzante da Karsdorp, sul fondo non ci arriva praticamente mai. Stasera un disastro, forse è sceso in campo addirittura con un po’ di supponenza. Dal 90′ Kvile

Vetlesen 4,5: il primo tiro del Bodo è il suo, quasi per disperazione. Tocca poche volte il pallone, si nasconde.

Hagen 4: perde una quantità industriale di palloni, la pressione della Roma è asfissiante e quando gli passano il pallone comincia a scottare da prima che gli arrivi sui piedi. Non viene supportato, c’è da dirlo, ma le figuracce le fa soprattutto lui. Anche sul calcio d’inizio dopo il 3-0.

Saltnes 4: si muove pochissimo, dormiente, non si propone mai per dare ai compagni un’alternativa. Anche nell’area della Roma è desaparecido.

Koomson 3: di lui si sono perse completamente le tracce sin dal primo secondo. Non ha mai modo di puntare l’uomo perché viene sempre raddoppiato e non riesce neanche a partire. Zero spazio, ma anche zero personalità e meno due in voglia di vincere. Dal 73′ Mugisha 5,5: prova a puntare un paio di volte, cerca il gol in acrobazia.

Espejord 4,5: difficile dargli qualche colpa, gli arrivasse un pallone giocabile forse ci sarebbero più elementi per giudicarlo. Non è un goleador, è uno che dialoga con i compagni, esce spesso dall’area. Stasera non sa che pesci pigliare. Dal 60′ Sery Larsen 5: approssimativo, anche lui subisce tantissimo e partecipa al festivale degli orrori norvegesi.

Solbakken 4: sembrava quasi il salvatore della patria, lo spauracchio della Roma dopo i tre gol nel girone. Invece è stato un flop clamoroso, totale. Si muove molto poco senza palla, per non dire niente, cerca solo soluzioni personali discutibili. La sensazione è che cercasse più una giocata ad effetto per impressionare il pubblico, come a cercare di ingraziarselo, hai visto mai in futuro. Aizza i suoi tifosi sul 4-0, ma sbaglia la punizione e guadagna solo insulti. Dall’89’ Nordas sv

All. Kalvenes 3: il Bodo ostenta fiducia e ci sta, ci mancherebbe. I giocatori in conferenza hanno detto che il 99% del lavoro si fa durante la settimana, per cui Knutsen è giusto che si prenda le critiche del caso. Una squadra completamente in bambola che gestisce malissimo un gol preziosissimo di vantaggio. Arriva impaurita, forse quasi a non aspettarsi la foga della Roma. Errore clamoroso. Il Bodo prende uno schiaffo dopo l’altro senza reagire, ritmi sempre blandi come se il risultato fosse sempre sullo 0-0 e la porta di Rui Patricio è un miraggio per tutta la partita. E anche l’atteggiamento è colpevolmente moscio.

Arbitro: Sanchez 6: una sola ammonizione per Mancini, giusto per scrivere qualcosa. Per il resto la Roma gli rende la partita tremendamente semplice, anche perché il Bodo si ‘accontenta’ di fare questa gita. Normale amministrazione.

Roma-Bodo 4-0, il tabellino

Marcatori: 5′ Abraham (R), 23′ Zaniolo (R), 29′ Zaniolo (R), 49′ Zaniolo (R)

Ammoniti: Mancini (R)

ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Mkhitaryan, Cristante, Zalewski; Pellegrini (76′ Oliveira), Zaniolo (60′ Felix); Abraham. All. Mourinho. A disposizione: Boer, Fuzato, Maitland-Niles, Kumbulla, Vina, Veretout, Spinazzola, El Shaarawy, Perez, Shomurodov, Bove.

BODO/GLIMT (4-3-3): Haikin; Sampsted, Moe (61′ Boniface), Hoibraten, Wembangomo; Vetlesen, Hagen, Saltnes; Koomson (72′ Mugisha), Espejord (61′ Larsen), Solbakken. All. Kalvenes. A disposizione: Smits, Andersen, Sery Larsen, Kvile, Konradsen, Brunstad Fet, Mugisha, Boniface, Pellegrino, Selvag Nordas, Johnsplass, Halsey.

Arbitro: Sanchez. Assistenti: Cabanero e Inigo. Quarto uomo: Soto Grado

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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