La Juventus ha strappato il pass per la prossima Champions League. Una situazione che tramuta in obbligo il riscatto di Federico Chiesa. Le spese non mancano per i bianconeri che potrebbero operare cessioni
Missione compiuta per la Juventus che nell’ultimo fine settimana di Serie A è riuscita ad ottenere anche matematicamente la qualificazione alla prossima Champions League. Un traguardo minimo per la truppa bianconera ma necessario per far ripartire il progetto sia dal punto di vista tecnico che economico, con finestra aperta sul calciomercato. Proprio le strategie tra entrate ed uscite della Juventus hanno già subito un impatto in virtù del traguardo raggiunto: con la qualificazione Champions è infatti scattato l’obbligo di riscatto nell’accordo con la Fiorentina per il prestito di Federico Chiesa.
L’esterno bianconero, attualmente ancora ai box ed alle prese con un lungo infortunio, è destinato a restare ancora a lungo a Torino e lo farà a fronte di un pagamento di 40 milioni di euro pagabili in tre esercizi, e potrà essere aumentato, nel corso della durata del contratto per un ammontare non superiore ai 10 milioni per il raggiungimento di determinati obiettivi. Soldi che la Juventus avrebbe chiaramente messo sul piatto a prescindere per tenere Chiesa, ma che ora diventano anche ufficiali.
Al netto degli introiti derivanti dalla Champions League va infatti ricordato che oltre al riscatto oneroso di Chiesa, la Juventus ha speso una cifra importante già per l’acquisizione di Dusan Vlahovic, costato sui 70 milioni di euro, e senza considerare anche la cifra investita su Zakaria. A conti fatti i bianconeri in questi mesi si ritrovano ad aver già speso sui 120 milioni di euro, e dunque si ritrova necessariamente a sfoltire prima di poter nuovamente intervenire in entrata.
Tante le papabili operazioni in uscita per i bianconeri, a partire dal sicuro ingaggio risparmiato di Paulo Dybala, al lordo 13,51 milioni di euro, così come quello possibile di Bernardeschi che senza rinnovo libererebbe la Juventus di uno stipendio sempre al lordo da 7,4 milioni.
Dal punto di vista strettamente delle cessioni Arthur potrebbe finire in Premier League all’Arsenal per qualcosa come 30 milioni di euro, mentre proprio in Inghilterra è destinato a rimanere Kulusevski, che verrà riscattato per circa 35 milioni. Tra parte fissa e bonus andranno incamerati anche sui 28 milioni di euro per Demiral dall’Atalanta, mentre andrà esplorato meglio il futuro di Adrien Rabiot che è in scadenza 2023. Senza prolungamento potrebbe andare via prima ma per una cifra non superiore ai 15 milioni. Al netto di una possibile risoluzione per Ramsey, ora in prestito, potrebbero essere aggiunti anche una decina di milioni per Rovella qualora venisse ceduto definitivamente se non rispedito in prestito. Un totale in riferimento esclusivamente ai cartellini, senza far riferimento agli ingaggi, che si assesta sui 118 milioni di euro.
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