Intervenuto alla CMIT TV, l’ex arbitro Angelo Bonfrisco ha parlato di Var e dell’arbitraggio di Valeri nella finale di Coppa Italia vinta dall’Inter sulla Juventus
“Abbiamo creato abitudini anti-regolamentari, se un giocatore insiste verso l’arbitro indicandogli di andare a vedere il Var deve essere ammonito, questo è il regolamento”. A parlare è Angelo Bonfrisco, ex arbitro, intervenuto in diretta alla CMIT TV per parlare di Var, dell’arbitraggio di Valeri nella sfida di Coppa Italia tra Inter e Juventus e anche di futuro. “Brozovic ha un po’ questo difetto e viaggia sempre sul confine dell’ammonizione. Già verso il 7/8 minuto ha avuto una protesta plateale, ma Valeri in quel caso ha fatto bene a richiamarlo. Quando lui fa fallo e poi butta via la palla, lì l’arbitro va a spiegare ad Allegri che il gesto è di protesta verso i compagni, ma entrare nella testa di Brozovic non è semplice. Chi subisce il fatto poi ha diritto di calciare immediatamente la punizione e lui ritarda la ripresa di gioco buttando via il pallone: lì avrebbe dovuto finire la partita”.
Bonfrisco ha parlato anche dei rigori della finale: “Ti devi trovare nella situazione dell’arbitro, il secondo va fischiato dal campo dal mio punto di vista. Il primo è un doppio intervento ed è interessante capire cosa ha visto Valeri. I contatti sono due, uno di de Ligt e l’altro di Bonucci, ma quello di Bonucci è più Lautaro che va a cercare Bonucci, il contatto de Ligt-Lautaro ha più parvenza di punibilità. Ecco perché il Var ha confermato il rigore, ha valutato tutti e due gli interventi. Sarebbe interessante sapere cosa ha fischiato Valeri”. Sul giudizio del suo arbitrato: “Il primo tempo di Valeri mi è piaciuto, ha fatto correre, è stato tollerante il giusto. Secondo tempo non mi è piaciuto, quando ha cambiato ritmo la gara lui è rimasto quello del primo tempo e questo è stato un errore tattico mentale, doveva avere un cambio di passo. Sufficiente nel primo tempo, non nel secondo”. Sull’eventuale arbitraggio di Orsato in finale: “Trovo assurdo che non abbia arbitrato l’Inter per tre anni per un doppio giallo sbagliato. Ogni anno bisogna azzerare le situazioni di campo, anche perché sono errori”.
CMIT TV, Bonfrisco sul Var: “Serve conoscenza e collaborazione”
Bonfrisco ha poi parlato anche degli errori più gravi nel corso della stagione: “Gli errori più gravi sono quelli oggettivi, quando 10 persone prendono tutte la stessa decisione. Un gol segnato di mano come quello dell’Udinese contro il Milan è una sconfitta del Var, un rigore non visto come quello di Torino-Inter dove è stata presa la caviglia di un attaccante è una cosa che la gente fa fatica a capire. Poi c’è il fuorigioco di Spezia-Lazio, lì bisogna tirare una linea e capire dove sono i due difendenti e quello era abbastanza semplice. Quelle sono le cose più eclatanti perché sono oggettivamente errori. Un contatto può essere più o meno accentuato”.
Sugli arbitri in tv: “Ho visto che quando gli arbitri sono andati a parlare sono state elaborate nuove polemiche, l’Aia ha questo nel programma ma ha un po’ frenato. Credo che vedere la visione del diretto interessato sia elemento di grande trasparenza, anche per la gente che ha grandi aspettative dal Var. Prima senza il Var era possibile prendere cantonate. Domenica scorsa sono stati tolti dal Var tre rigori e uno è stato anche confermato. Bisogna fare di più con uno strumento che può darci una grossa mano”. Infine sul Var a chiamata: “Non so come possa essere organizzato il Var a chiamata, in panchina non si vede nulla e non so un allenatore, se non ha video o consulenti arbitrali come possa capire, credo possa creare solo ulteriore confusione, va migliorato il protocollo. I varisti vanno staccati, bisogna pensare ad arbitri non più in attività, va allargato questo gruppo di lavoro, vanno coinvolti allenatori, capitani e squadre per capire come lavorano, anche per fare in modo che loro capiscano come gli arbitri lavorano. Va aumentata conoscenza, collaborazione e migliorata la comunicazione. Gli arbitri devono non modificare il risultato attraverso i loro errori, per questo nasce la tecnologia. Errori ci saranno sempre, ma dovranno essere ridotti”.