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Jorginho, Milinkovic, il sogno Pogba, il rebus Zaniolo e Raspadori: Juve, che rivoluzione

Inizia la rifondazione della Juventus: il punto su tutti i nomi più caldi

La Juventus comincia a disegnare il proprio futuro mettendo a fuoco gli obiettivi in cantiere per la prossima stagione. In difesa, almeno al momento, dovrebbe entrare in rosa Federico Gatti, acquistato dal Frosinone a gennaio, a meno che non si decida in extremis di farlo andare a giocare in qualche club di Serie A di media fascia. Bisogna però dire che le intenzioni, a gennaio, erano di portarlo direttamente a Torino. Probabile che sulla difesa vengano fatte altre riflessioni che porteranno a nuovi obiettivi.

Jorginho, Milinkovic, il sogno Pogba, il rebus Zaniolo e Raspadori: Juve, che rivoluzione
Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene © LaPresse

È tra linea mediana e l’attacco che la Juventus avvierà una sorta di rivoluzione con tre o quattro innesti di spessore che si affiancheranno al recupero di Federico Chiesa, fermo da gennaio e pronto per il ritiro estivo. Cominciamo dal sogno Paul Pogba che nelle prossime ore vivrà qualche passaggio significativo nei dialoghi in corso tra la dirigenza bianconera e l’entourage del giocatore. Il centrocampista francese a scadenza con lo United e in procinto di cambiare maglia (oltre che campionato) è sicuramente tentato dall’idea di tornare a Torino: bisogna solo trovare i numeri che rendano questa operazione possibile, soddisfacendo le idee del giocatore che dall’altra parte sta per ricevere il gradito assalto del PSG: e bisogna dire che se da Torino lasceranno maturare l’offerta parigina il grosso rischio è di non riuscire a controbatterla poi.

Un’altra idea per il centrocampo, con Arthur in uscita e solo dopo questo passaggio, è Jorginho che ad un anno dalla scadenza di contratto con il Chelsea (fresco di nuova proprietà) è molto tentato dall’idea di tornare nel campionato italiano. Per la Juventus l’italo-brasiliano campione d’Europa la scorsa estate con la Nazionale di Mancini è un profilo molto gradito. Bisogna solo capire se nel giocatore alla fine non prevarrà l’intenzione di restare a Londra: dopo il prossimo mercato di gennaio potrebbe accasarsi sicuramente con più facilità e da giocatore praticamente libero. E attenzione sempre a Milinkovic, giocare che piace tantissimo ad Allegri, ma per il quale se non dovesse arrivare una forzatura da parte sua e del suo agente Kezman, potrebbe diventare non facile trattare con il presidente della Lazio Lotito che chiede 70-80 milioni. E la sua forza potrebbe essere quella di trovarsi presto United e Psg alla porta.

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Zaniolo © LaPresse

Poi c’è Angel Di Maria, anche lui libero dal PSG, e con il quale sono già partiti dialoghi e contatti per verificare la fattibilità di trovare una intesa sulla base di un anno contratto più l’opzione per il secondo. L’argentino ha espresso il desiderio di giocare altri due anni in Europa, lo scoglio per adesso è questo: la Juventus ragiona sulla formula uno più uno. Ma la trattativa va avanti e per adesso quello arrivato da Torino è l’unico sondaggio, l’unica opportunità su cui ragionare per Di Maria.

Ragionamenti in corso su Nicolò Zaniolo, che al momento non sembra ancora sicuro del suo destino. Da una parte balla l’ipotesi di rinnovo, dall’altra un futuro altrove. La Roma ha posto un tetto alla sua cessione, partendo da una valutazione di 70-80 milioni che oggi, con il questo mercato, può risultare ambiziosa. La situazione di Zaniolo non è facile sia che la si guardi dalla parte del giocatore che da quella del club giallorosso. Anche a Torino non c’è unanimità nella scelta, quindi questi saranno giorni di altre verifiche.

Dove invece l’indirizzo in casa Juve è univoco, è per Giacomo Raspadori, che potrebbe la migliore spalla per Dusan Vlahovic: l’attaccante del Sassuolo, abile a vedere la porta ma anche a mandare in gol i compagni di reparto, ha una valutazione intorno ai 40 milioni. E su questo parametro si sta lavorando anche in merito alle possibili contropartite tecniche, visto che i rapporti con il club emiliano sono da sempre tradizionalmente buoni. Su Raspadori la concorrenza in Italia e in Premier può farsi sempre più alta e serrata.

Giorgio Alesse

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