Nel corso del pomeriggio alla CMIT TV è intervenuto anche Lorenzo Vendemiale, giornalista de ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha fatto il punto sulla Nazionale
Dopo il disastro contro la Macedonia la ripartenza dell’Italia di Roberto Mancini non ha portato i frutti sperati, ed anzi ha fatto registrare la pesantissima sconfitta al cospetto dell’Argentina di Leo Messi. Un ko che rimescola ancora le carte e fa ripartire i processi. Di questo ed altro si è parlato oggi pomeriggio con Lorenzo Vendemiale, giornalista de ‘Il Fatto Quotidiano’ alla CMIT TV: “Non so se Mancini stia meditando un addio, sarebbe gravissimo. Lui dovrebbe avere un debito di riconoscenza nei confronti della Nazionale. Se scappasse dalla nave che è già affondata sarebbe ancora più grave, perché significherebbe aver perso altri 5/6 mesi di tempo. Ora ci sono diverse gare e vediamo come vanno le cose. Il clima che si è visto contro l’Argentina non è un bel clima, calciatori che se ne vanno… Riparti con nuove facce ed entusiasmi, un po’ come se provassi a dimenticare il passato. Ma vale anche per i club, è una legge non scritta del calcio. È difficile ripartire dopo una sconfitta pesantissima. Oltre a non avere le risorse però ora manca proprio lo spirito”.
MANCINI – “C’è da dire che Mancini è sempre stato abituato a lavorare per club molto facoltosi, ma ha il pregio di capire di calcio e lo abbiamo visto in Nazionale. È riuscito a fare bene anche con un parco giocatori povero. Mancini però è tra virgolette anche un po’ viziato e lo abbiamo visto anche da calciatore. È poco abituato ad accettare le critiche. Fa quindi anche fatica a stare in questo contesto, come se si fosse risentito”.
Vendemiale ha quindi aggiunto: “La magia Azzurra adesso non c’è. Aveva costruito un gruppo abbastanza granitico che poi è andato in frantumi. C’è da rifondare un nuovo gruppo con altri elementi che magari si sono sentiti anche poco considerati. Non c’è tutta questa voglia, c’è un fuggi fuggi dalla Nazionale ed anche lì Mancini non sembra avere delle contromosse. Ora abbiamo altre partite che sono poco più che amichevoli dopo la prima che era una esibizione”.
SOSTITUTI – “In caso di brutte figure nelle prossime? Si riapre una discussione. Dipende un po’ dalla sua volontà personale. Vediamo se in queste partite l’Italia mostra un minimo di reazione. Se arriva qualche segnale, andremo avanti così. In caso contrario si riapre un dibattito anche sul presidente. Piuttosto che lasciare la poltrona si incatena. De Zerbi? Non lo so è un tipo di allenatore che puntando tanto sul gioco ha bisogno di allenare con continuità. Non so quanto funzionerebbe”.
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