In questi giorni si è parlato molto della possibilità di un cambiamento importante sul tema dei diritti tv, visti i dati degli ascolti Dazn
La scorsa estate la questione diritti tv ha subito una svolta epocale, con l’assegnazione di tutte e dieci le partite di ogni turno di Serie A – di cui sette in esclusiva – alla piattaforma streaming di Dazn. Una faccenda che ha portato a parecchie discussioni e, a un anno di distanza, a tracciare un bilancio non proprio positivo per gli ascolti.
I dati Auditel parlano di una perdita di ben 70 milioni di telespettatori rispetto a Sky (-38%) nella stagione 2020/21. Anche per questo si sta parlando anche della possibilità che Tim, main sponsor della Serie A oltre che firmataria di un accordo di partnership per la tramissione della piattaforma streaming su Timvision, lasci Dazn. Oggi ne he parlato Pietro Labriola, amministratore delegato e direttore generale di Tim, al Festival dell’Economia di Trento: “No”, ha risposto a precisa domanda. “Se presentiamo un Piano – le parole di Labriola riportate da ‘Calcio e Finanza’ – è perché deve essere qualcosa che crei più valore rispetto a quanto presentato fino ad oggi. Tutto il team sta lavorando per arrivare al 7 di luglio, pensiamo di avere le idee chiare”.
Nessuna intenzione di ‘abbandonare’ Dazn, dunque, anche le voci continuano a rincorrersi. Ad esempio la possibilità che Sky faccia una nuova offerta o rientri in qualche modo nell’accordo (ma non sembra uno scenario così concreto), così come Amazon che sta spingendo il calcio sulla piattaforma Prime. Ma non sarebbe comunque interessato all’intero campionato.