Si accende il calciomercato in uscita della Juventus con un’offerta importante, ma che non soddisfa appieno i dirigenti
Dopo lo scatto di cui vi abbiamo parlato nella giornata di ieri realizzato con l’entourage di Angel Di Maria, la Juventus si appresta a chiudere il secondo colpo a costo zero di questo mercato, dopo aver già bloccato da diverso tempo anche Paul Pogba.
Due rinforzi di qualità ed esperienza, richiesti con forza da Massimiliano Allegri per ricostruire una squadra pronta a vincere già dalla prossima stagione. Oltre ai due parametri zero, il club bianconero ha ricominciato a trattare alcuni possibili obiettivi per rinforzare il proprio attacco.
Sebbene l’ottimismo sui tempi di recupero di Federico Chiesa per inizio stagione, la Juventus vorrebbe comunque allungare il reparto avanzato. Un nome gradito per la corsia di sinistra rimane quello di Filip Kostic, forte esterno dell’Eintracht Francoforte. Ma attenzione anche al futuro di Nicolò Zaniolo, da diverse stagioni sogno proibito della dirigenza bianconera.
Ragionando anche sulle uscite che inevitabilmente la Juve dovrà piazzare, il nome caldissimo in questo momento è quello di Arthur. Già vicino all’Arsenal nel mercato di gennaio, il centrocampista brasiliano ha ricevuto il forte interesse nelle ultime ore del Siviglia, spinto dalla grande stima che il ds Monchi nutre nei suoi confronti.
Calciomercato Juve, Arthur preso d’assalto dal Siviglia
Come spiegato da ‘El Gol Digital’, il club andaluso sarebbe disposto ad offrire alla Juventus 20 milioni di euro per il trasferimento a titolo definitivo. Una proposta che potrebbe non convincere al 100% i dirigenti bianconeri, visto che a queste cifre rischierebbero di generare una minusvalenza di circa 26 milioni.
Se da una parte l’assalto del Siviglia darebbe l’opportunità alla Juventus di liberarsi di un calciatore ai margini del progetto sportivo di Allegri svuotando una casella preziosa a centrocampo per altri investimenti, dall’altra parte non si possono ignorare anche i rischi di una minusvalenza in un momento ancora delicato sul piano economico.