Lente di ingrandimento sull’Inter e i suoi conti: il club nerazzurri costretto a cedere. Il punto della situazione lo fa a Tv Play, il giornalista Alessandro Giudice
A Calciomercato.it, in onda su Tv Play, si è parlato dell’Inter e dei suoi problemi societari. A fare il punto della situazione è stato il giornalista Alessandro Giudice. Impossibile non fare un accenno anche al Barcellona, che nonostante le mille difficoltà, si è reso protagonista di un mercato faraonico.
Ma partiamo con ordine e dalla situazione legata ai nerazzurri: “Bisogna discendere i numeri – afferma Giudice -. I bilanci delle società vanno da giugno a giugno, il bilancio dell’Inter, che verrà pubblicato a ottobre, si porta delle operazioni positive, perché parliamo delle plusvalenze di Lukaku e Hakimi, nonostante queste plusvalenze l’Inter ha predetto una perdita di bilancio di circa 120 milioni. Per misurare quanta cassa ha bruciato l’Inter, sottraiamo dalla perdita gli ammortamenti, quest’anno ha fatto centinaia di milioni di ammortamento, e ha bruciato un’ottantina di milioni. Significa che l’Inter, per trovarsi con la stessa cassa di 12 mesi fa, deve incassare dalle cessioni 70/80 milioni. Mettiamo che 20 li faccia con Casadei e Pinamonti, ma comunque mancano circa 50 milioni, se perde questa finestra di mercato non entrano 50 milioni per altri 4 mesi e questo non va bene ed è un problema. I dirigenti dell’Inter non vogliono ritrovarsi con questo problema e troveranno una soluzione”.
Barcellona, Giudice: “Manovra spericolata e folle”
Fa discutere come si sta muovendo sul mercato il Barcellona, nonostante i problemi finanziari: “Il Barcellona sta facendo una manovra spericolata e folle – prosegue Giudice -. Sta spendendo dalla cessione di quello che incasserai nel futuro, questo è folle. Il Barcellona non ha un azionista e questo è davvero un problema. L’aspettativa della piazza, siccome se ne frega dei conti, è che vuole spettacolo, i giocatori e soprattutto la piazza vuole divertirsi, quindi quando a Barcellona vanno a fare le elezioni non danno peso moltissimo a questi aspetti. Non è un modello da emulare, anzi”.