Adriano Galliani è un fiume in piena: l’ad del Monza ha rilasciato una lunghissima intervista in cui tocca davvero tanti argomenti. E difende anche Allegri
L’uomo dell’estate in Serie A, ma per certi versi l’uomo dell’anno nel calcio italiano, è Adriano Galliani. Insieme a Berlusconi, Stroppa, Antonelli e i giocatori ha firmato un’impresa storica portando per la prima volta nella storia il Monza in massima serie. E ora sta spadroneggiando sul mercato con ben undici acquisti, alcuni di grande caratura ed esperienza. “La Serie A è un altro sport dalla B, bisognava cambiare. Ho capito che le asticelle si alzano”, parte così la lunghissima intervista di Galliani a Guido Vaciago su ‘Tuttosport’.
L’ad del Monza ha toccato un mare di argomenti, dalla scelta di giocatori soprattutto italiani (“gli stranieri impiegano tempo ad adattarsi e ci sono tante partite, rischiamo di essere già retrocessi”) all’andamento del calcio del nostro paese tra procuratori e soprattutto ricavi. “La Premier ricava 4 miliardi di sterline, i club inglesi fatturano quattro volte quelli italiano. Il Monza prende 30 milioni dai diritti tv, il Nottingham Forest neopromosso 160, come possiamo competere?”, dice l’ad. “Come fai a trattenere de Ligt adesso? Kaka è stato l’ultimo pallone d’Oro ‘italiano’, forse per sempre”. aggiunge sconsolato. Galliani è un fiume in piena e analizza la questione diritti tv all’estero, la Superlega (“Sì a un campionato europeo ma senza inglesi”), il limite del 70% del fatturato da spendere, gli stadi italiani “più brutti d’Europa“.
Poi Galliani è tornato a parlare più strettamente di calcio e di Monza, a pochi giorni dall’esordio col Torino: “Juric mi piace molto. E lui lo sa, perché gli ho parlato molte volte. Ma tranquillizziamo Urbano, non glielo prendo”. Sulle ambizioni dei brianzoli: “Il decimo posto. Lo so che è difficile, ma avendo fatto l’imprenditore nella vita so che bisogna fissare degli obiettivi, quindi dico decimo posto. Berlusconi? Ama sempre il Milan, ma ora il Monza è entrato nel suo cuore”.
L’ad racconta anche i retroscena sull’acquisto del Monza e il via libera di Berlusconi, poi tocca l’argomento Juve e i 100 anni di Agnelli: “Avere proprietà così lunghe conta. Conta tantissimo. I giocatori captano certe cose e vengono influenzati. Pogba come Kaka? Per certi versi sì. Ah, che rimpianto Pogba: non volli pagare una commissione folle al mio amico Mino e così andò alla Juventus”. E poi Galliani spezza una lancia in favore di Allegri, tanto bersagliato: “Allegri è come Trapattoni: pensa che, giustamente, l’unica cosa che conti sia vincere. Io non capisco perché certi tifosi si affezionino a giocatori o allenatori che non vincono e contestino chi vince. Allegri è un grande allenatore, ma soprattutto è un vincente. E non è vero che fa giocare male le sue squadre”.
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