Alla vigilia della nuova stagione di Serie A, il noto giornalista Maurizio Pistocchi fa un bilancio generale della condizione arbitrale in Italia
Il countdown sta per scadere, domani finalmente torna la Serie A con gli anticipi della prima giornata. Alla vigilia della nuova stagione gli occhi saranno puntati non solo sulle venti squadre che affronteranno il campionato, ma anche sulla classe arbitrale italiana.
Dei nuovi criteri in relazione a com’è andata la scorsa annata per gli arbitri, abbiamo discusso su Calciomercato.it in diretta su TV Play con il noto giornalista Maurizio Pistocchi che non ha subito risparmiato critiche al designatore Rocchi: “Sapete quanti tra Varisti e arbitri sono stati fermati l’anno scorso dopo le partite della Roma? Ben undici. Quindi non capisco come Trentalange e Rocchi possano parlare di stagione positiva dopo una stagione con così tanti errori. Il Var è diventato un nemico di parecchi arbitri, lo scorso anno Rocchi disse una cosa come ‘Non voglio che gli arbitri vadano al Var perché in tal caso saranno sanzionati’, lui vuole fare crescere la personalità degli arbitri, ma è sbagliato parlare di arbitri sanzionati se questi ricorrono al Var. Rocchi ha fatto un errore psicologico. Per quel che riguarda io penso che lo spazio dato all’interpretazione dell’arbitro debba essere il meno ampio possibile”.
Il noto cronista ha ricordato poi uno degli episodi più eclatanti della passata stagione: “Ricordiamo il gol di Mbappe in Nations League e oggi questa situazione avrebbe un esito diverso. In ogni caso chi impedirà ai difensori di andare in scivolata e approfittare di questa regola? Secondo me siamo davanti ad una distonia di regolamento, senza parlare dei falli di mano o falli di contatto. Chi decide se i falli di contatto sono influenti oppure no? In Coppa Italia c’è stato un episodio in Sassuolo-Modena, nel primo tempo del match, e vedo che ci sono stati pensieri differenti tra vari arbitri. Durante la stagione potremo vedere tanti casi di interpretazione diversa nel corso della scorsa stagione e questa situazione depotenzia il VAR. Ci sono tante cose poco convincenti e tante che vanno interpretate. Nell’anno del VAR si dicevano delle cose, nell’anno dopo si diceva che il fallo di mano era sempre rigore e poi si è tornato alla vecchia casistica, come ovviamente va definito così. Io non sono ottimista riguardo questa situazione”.
Pistocchi ha poi rilanciato una vecchia idea utile per uniformare la classe arbitrale: “Bisogna fare una scuola per fare il Var ed affidarla ad arbitri che hanno un’esperienza televisiva. Non mi propongo, ma a mio modo di vedere per fare questo tipo di lavoro ci vuole una lettura attenta, a volte ci sono particolari che sfuggono all’occhio attento. Va applicato il regolamento sempre e comunque, penso alle proteste arbitrali o la simulazione, sanzione che porta illecito sportivo e magari così si migliora anche i giocatori. Io ho visto alcune squadre di Serie A che applicano il fallo tattico e in questo modo si risistemano. Non vengono quasi mai ammoniti perché si trovano nell’area avversaria, comincia ad ammonire uno o due e la situazione migliora. Il regolamento ti dice delle cose, ma le interpretazioni difformi degli enti proposti ti portano all’errore. Ci vuole un’interpretazione rigida del regolamento“.
Infine, una previsione sulle squadre in corsa per lo scudetto: “Griglia? Non la faccio perché il campionato non è ancora finito, ma penso che la squadra da battere è il Milan. Io conosco Adli e De Ketelaere, due giocatori molto funzionali al gioco di Pioli e lo stesso Origi è un buonissimo giocatore. I campioni in carica sono i favoriti, poi aspettiamo di vedere come finisce il mercato, la Juve con Paredes avrebbe un centrocampo fenomenale, ma ci sono anche Fagioli e Rovella. L’Inter ha sostituito Perisic con Lukaku ed ha più gol, poi sono curioso di vedere la Roma con un tridente come l’attacco Dybala, Zaniolo e Abraham. Poi c’è il Napoli che deve chiudere ancora operazioni e vedo Raspadori molto bene dietro Osimhen. Mi piace l’idea di calcio del Milan che cerca il talento e cerca anche il talento nell’uomo. Adli è un giocatore di talento e grande personalità. Queste componenti sono serie e non vanno dimenticare. Avere uomini affidabili significa avere anche giocatori affidabili”.
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