La Juventus tiene calda la pista che porta al Manchester United: dopo Rabiot, offre una nuova trattativa
La Juventus sta provando in tutti i modi a liberare un tassello a centrocampo e avere più libertà di manovra per il colpo Paredes. Alla fine del mercato mancano un paio di settimane, ma per i bianconeri la sessione è ancora nel suo punto nevralgico. Dopo la prima parte che ha visto l’arrivo di Di Maria e Pogba insieme a Gatti già preso a gennaio, poi quello di Bremer e Kostic. E ora Allegri aspetta con ansia un altro rinforzo in attacco, in grado di alternarsi con Vlahovic, ma anche di giocare al suo fianco e cambiare caratteristiche offensive. Uno alla Morata, che però è diventato uno alla Depay.
La Juve, come vi abbiamo raccontato in serata, ha trovato l’accordo con l’agente dell’olandese ma manca ancora quello col Barcellona che vorrebbe una percentuale sulla rivendita o un bonus sul rendimento. Non solo, perché da sbrogliare c’è sempre anche la trattativa Paredes, da tempo rinforzo designato per il centrocampo ma per cui – preferibilmente – serve prima una cessione nello stesso reparto. Prima Arthur, che però è complicato da piazzare, poi Adrien Rabiot. L’affare col Manchester United era sulla strada giusta, poi mamma Veronique ha fatto saltare il banco lasciando il francese a Torino. I bianconeri, però, avrebbero provato a sfruttare il tavolo già apparecchiato con i Red Devils in altro modo.
Juventus, offerto McKennie al Manchester United: la risposta dei Red Devils
Secondo il ‘Daily Telegraph’, la Juventus avrebbe offerto al Manchester United il cartellino di Weston McKennie. Un giocatore che, però, gli inglesi hanno gentilmente rifiutato. Quella dell’americano non è una pista che interessa alla società e a ten Hag: l’obiettivo primario è un centrocampista con caratteristiche diversi, un numero ‘6’ che quindi possa giocare davanti alla difesa e sia più strutturato fisicamente. In questo senso Rabiot, soprattutto per questioni atletiche, si avvicinava di più a questo profilo mentre McKennie ha attitudini completamente differenti. L’ex Schalke è giocatore che è solito inserirsi in area, giocare quando possibile a ridosso dell’area e ha doti più offensive che di rottura. Lo dimostra anche la sua duttilità, che però lo porta più che altro a giocare da esterno di centrocampo, come accaduto spesso alla Juventus.