Ecco quanto starà fuori Angel Di Maria: le dichiarazioni di Fabrizio Tencone a Calciomercato.it in onda su TvPlay
La Juventus è chiamata a fare i conti con lo stop di Angel Di Maria. Il giocatore argentino si è fermato dopo l’ottima prestazione con il Sassuolo per un guaio muscolare.
I tifosi bianconeri sono in ansia dopo l’infortunio occorso a Pogba. La speranza è che i tempi di recupero siano brevi. Per parlare Di Maria, a Calciomercato.it in onda su TvPlay, è intervenuto, Fabrizio Tencone: “Possiamo leggere tra le righe, l’infortunio è sul muscolo interno della coscia, che è un muscolo delicato, ma non così delicato. È una lesione non gravissima, si legge di entità bassa, quindi al massimo di primo/secondo grado. E quindi penso come prognosi dovrebbe essere circa 20/25 giorni. La prognosi dovrebbe essere questa, lui verrà rivalutato tra 10 giorni, in cui dovrà stare a riposo, e poi con la seconda rivalutazione si potrà capire se si può cominciare spingere oppure se bisognerà ancora essere cauti”.
Tanti problemi muscolari alla Juve – “Non c’è una risposta specifica, quello che sappiamo oggi è quasi un’inversione rispetto al passato. Per ridurre il numero degli infortuni bisogna allenarsi di più e non di meno come si pensava. Oramai, da pochi anni, la scienza ha dimostrato il contrario, se ti alleni di più hai una percentuale di rischio di infortunio più bassa. Quello che è il rischio maggiore non è l’allenamento intenso, ma sono i picchi di allenamento, quelli li paghi nella settimana. E poi è difficile contare bene gli infortuni, perché ci sono due modi di contarli: uno è il semplice numero di infortuni, l’altro è il peso che ogni infortunio ha. Quello che si è visto essere più importante per il raggiungimento degli obiettivi, anche sportivi, è il poter avere a disposizione il maggior numero di giocatori soprattutto negli allenamenti. Devono essere presente la forza lavoro almeno superiore al 90% mediamente, se hai infortuni di piccola entità qull’infortunio ha un minor peso di un infortunio di lunga entità”.
Rosa matura – “Quello che si sa per certo, per quanto riguarda gli infortuni, è che l’età conta. Perché l’età è un fattore che determina un aumento del rischio di infortunio. L’indicatore di maggiore gravità per farsi male è essersi fatto male già una volta in quella zona del corpo, questo è il principale rischio intrinseco. Sull’età, l’unica cosa certa che sappiamo è che più un giocatore è anziano e più c’è il rischio di farsi male”.
Ancora su Di Maria – “Non è stato un errore schierarlo, in campo entri spesso con un fastidio o qualche dolorino, il calcio è uno sport traumatico e di corsa e quindi è possibile che si entri in campo con qualche acciacco. Non considero un errore la scelta di Allegri, non penso avesse già un problema serio, aveva probabilmente un dolorino e poi non è andata bene”.
“Sono stato medico sociale anche ai tempi di Lippi e lui tra i primi aveva deciso che alcuni carichi di lavoro potevano essere utili per il calcio. Ero presente sia con l’attività di Antonio Conte che con Massimiliano Allegri, è molto difficile capire le differenze tra Conte ed Allegri, non sono visibili immediatamente ma certamente l’intensità di Antonio è più evidente, è un livello di attenzione massima ad ogni punto. Però poi alla fine ricordo che il numero di infortuni non è cambiato così tanto. Certo è, e questo è un altro dato che gli studi della Uefa negli ultimi anni ci hanno permesso di conoscere, l’allenatore sembra portarsi dietro il numero di infortuni. Quindi un allenatore che si sposta da una squadra all’altra si porta dietro anche delle caratteristiche per quanto riguarda gli infortuni“.
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