Calciomercato Roma, il futuro di Cristante tra riflessioni tattiche e il discorso concernente al rinnovo. Ecco lo scenario.
Sull’affidabilità – riferita in senso allargato agli aspetti caratteriali – nessuno discute. Sulla funzionalità tattica nel centrocampo di questa Roma invece, inizia a dubitare più di qualcuno. Matic-Cristante, la coppia non funziona: è il ritornello di questi giorni, non ci piove che ci sia più di qualcosa di vero, non si può allo stesso tempo concentrare lì e soltanto lì ogni ragione plausibile del pesante 4-0 patito dalla Roma a Udine.
Però lì in mezzo più di qualcosa non va e forse negli automatismi che la nuova Roma sta cercando andrà cambiato. Probabilmente Wijnaldum serviva proprio a cambiare il passo, cosa che il serbo e l’azzurro non riescono a fare. Qualche riflessione la merita proprio il centrocampista che Monchi prese dall’Atalanta nell’estate del 2018. Il suo contratto scadrà nel 2024 e non è stato ancora rinnovato. Il tempo per tutti di cominciare a rivedere gli accordi inizierà tra un po’, finora ha tenuto banco il mercato. La sensazione è che la riconferma di Cristante sia maturata più per quanto il giocatore ha messo in campo negli ultimi quattro mesi della scorsa stagione, perché nella prima parte il suo rendimento forse qualche riflessione la aveva sollecitata all’interno di Trigoria.
C’è da dire che quei 4 mesi sono stati davvero intensi e Cristante li ha vissuti da protagonista arrivando fino alla vittoria della Conference. Non vanno presi come la mossa astuta (è successo nel calcio) di un calciatore che si avvicinava in zona-rinnovo e cercava di fornire argomenti al club per rompere gli indugi.
Anche perché il centrocampista giallorossa da questo punto di vista è stato chiaro ed anche in quei mesi della scorsa stagione ha sempre detto all’interno di pensare al campo e di mettere la questione contrattuale in secondo piano o comunque di essere pronto a valutarla quando la società sarebbe stata pronta, Altro discorso è l’affidabilità caratteriale di Cristante, il suo comportamento irreprensibile da professionista, la sua capacità di sapere fare gruppo ed essere tra i leader nello spogliatoio. Su tutto ciò nessuno eccepisce, il primo enormemente fu quello di Daniele De Rossi in uscita dalla Roma.
Ma ora le riflessioni sugli aspetti tecnico-tattici tornano e non è escluso che ad un anno dalla scadenza si possa arrivare ad accordarsi su un rinnovo che se ci sarà sia propedeutico ad un addio a fine stagione. Di certo ora Mourinho dovrà trovare automatismi in cui la sensazione è che o Matic e Cristante diventino alternativi oppure la squadra si ridisegni tatticamente (magari con una linea a quattro dietro) e che da interno più avanzato il centrocampista della Nazionale, l’uomo a cui nessun allenatore rinuncia a cuor leggero, possa sentirsi più a suo agio e spezzare quel sistema monopasso che ora imballa la Roma quando Cristante e Matic giocano più vicini.
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