Stasera la Juve esordisce in Champions, subito con la sfida più complicata in casa del PSG, senza pedine fondamentali: le parole del grande ex Del Piero
Parte oggi la Champions League, nella sua fase a gironi che evidenzia già parecchi big match. In campo scendono le prime due italiane, la Juventus e il Milan attese da due trasferte sicuramente molto diverse. I rossoneri in Austria col Salisburgo, i bianconeri fanno visita ai fenomeni del PSG.
La squadra di Allegri attraversa un periodo particolare dopo due pareggi consecutivi e un gioco che fa parecchia fatica, ma soprattutto la questione infortuni. A Parigi mancano Di Maria e Pogba, la cui assenza era già nota ma ieri si è alla fine operato dopo l’esito negativo della terapia conservativa. Intanto Alex Del Piero ha parlato della sfida di Champions: “Le italiane ricordino che si può fare bene pure con una rosa meno forte delle grandi europee, come il Villarreal un anno fa. Una sconfitta stasera per la Juve non sarebbe un dramma, ma una prestazione negativa sarebbe una brutta botta, perché la Juve arriva da prestazioni poco brillanti”.
Del Piero su Allegri: “Juve in difficoltà, ma lui mica è contento. E i giocatori reagiscano!”
Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, Del Piero dice la sua sulla rosa di Allegri: “È una squadra forte, molto forte. Lo sarebbe di più con Chiesa e Pogba e non appena sarà inserito Paredes. Ma ancora quella Juve non l’abbiamo vista. A livello europeo la squadra non è in pole position e forse neppure in seconda fila, ma le ambizioni sono giustificate e quasi obbligatorie con un gruppo così. Allegri soddisfatto anche senza tirare in porta? È diverso quello che si dice alla squadra e quello che si dice fuori, anche se non bisogna prendere in giro la gente. Nel caso di Allegri, peraltro, c’è anche un gusto personale nell’affermare la propria idea di calcio”.
Del Piero non si nasconde a proposito del ‘non gioco’ della Juventus: “La Juve è in difficoltà da questo punto di vista e non da oggi. Lo è stata con Sarri, pur vincendo lo scudetto, lo era con Pirlo e lo è con Allegri. Non posso pensare che i giocatori risentano della situazione, i giocatori sono protagonisti, la possono e la devono cambiare. Non sono gli unici responsabili, ma non possono aspettare che succeda qualcosa o che arrivi qualcuno a salvarli. La mia griglia? City, Psg, Real, Bayern, Liverpool, Chelsea, ma mi serve spazio per il Barcellona, per le altre italiane e la Juve, che spero rimonti come Verstappen a Spa”.