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CM.IT | Simeone, Allegri e la Juve: cosa può succedere tra un anno

Il nome dei Simeone può intrecciarsi ancora con la Juventus nei prossimi mesi: dipenderà dalla stagione di Diego e di Allegri

Il calcio è fatto anche di storie di famiglia. Prendiamo i Simeone: mentre Giovanni, Cholito, era davanti alle telecamere a piangere di gioia e commozione per il suo primo gol al Maradona nella partita in cui il Napoli schiantava il Liverpool, arrivava, al minuto 101, la rete di Griezmann che consegnava a papà Diego Pablo, il Cholo, la prima vittoria del nuovo corso della Champions League 2022-2023 contro il Porto in dieci ma mai domo.

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Simeone © LaPresse

È lo spunto per ampliare l’orizzonte e volare a Torino, a casa Juve. Direte…. perché? Lo scenario è futuristico, futuribile, ma non è affatto campato in aria. La società bianconera era quella che cercando una punta da affiancare a Dusan Vlahovic, ad un certo punto di questo mercato estivo ha pensato anche a Giovanni Simeone. Non se ne è fatto nulla, forse era un passo freudiano verso il vero obiettivo, mai dichiarato ma alimentato da un pensiero sotto traccia.

E allora: Massimiliano Allegri, tornato la stagione scorsa dove aveva dominato la Serie A senza riuscire a sbancare in Europa. La sua Juve va ma non ruba l’occhio e non sboccia come dovrebbe. Vero, le sue partenze sono state spesso faticose per poi far conoscere decolli inaspettati. Stavolta c’è qualcosa nell’ambiente che infesta un po’ l’aria. Questo Allegri non piace più a parte (quanta parte? si può dibattere) della tifoseria, viene contestato aspramente sui social, il suo “non gioco” deprime la piazza, certe scelte (Vlahovic in panchina con la Fiorentina: ma ad Allegri piace Vlahovic??) risultano poco comprensibili.

Allegri e Simeone, dalle sfide in Champions all’ipotesi Juventus: gli scenari

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Massimiliano Allegri © LaPresse

Cosa accadrà va ragionato senza farsi prendere la mano. Scelte clamorose in corsa? Non pensateci, non sarà così anche perché il panorama allenatori offre poche alternative a quell’altezza e quelle che ci sono costano un’enormità. Alla fine della stagione però sarà il momento dei bilanci e, nel caso fossero negativi, si potrebbe pensare di anticipare di un biennio la fine del rapporto.. Per poi? Torniamo alla saga dei Simeone, al Cholito (che ormai è al Napoli), al Cholo. Come raccolto da Calciomercato.it, eccolo il nome che affascina per la personalità, la grinta, l’immagine se vuoi ruvida, un calcio magari non spettacolare ma tosto, guerriero, come è saputa essere certa Juve che magari non rinunciava all’estro (quella Anni Ottanta di Platini, per esempio).

Veniamo a lui, a Diego Pablo, e alla sua interminabile avventura all’Atletico Madrid: altri due anni firmati da poco per arrivare al 2024. C’è chi dice che il Cholo e i Colchoneros, anche se volessero separarsi non potrebbero. Si va avanti per qualcosa che è o può sembrare convinzione ma è diventata inconsapevolmente forza d’inerzia. Una di quelle cose che ti fanno dire “chi lascia per primo?” per finire a non lasciarsi mai. Undici anni insieme, 580 panchine e 8 trofei nazionali e internazionali.

Dal canto suo il Cholo di Juventus non ha mai parlato, di Inter e Lazio sì, le squadre in cui ha giocato in Italia. E non ha fatto mistero di sentirsi particolarmente legato al club biancoceleste dal punto di vista affettivo, di immaginarsi un giorno su quella panchina. Ma a giugno prossimo la situazione a casa Juve andrà riletta alla luce della stagione che avremo alle spalle. Chissà se tra tra Madrid e Torino non si possa delineare un percorso. Non sarebbe sorprendente.

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