L’Inter è in vendita. La famiglia Zhang avrebbe infatti dato mandato a Goldman Sachs per la cessione delle quote nerazzurre
Ritornano con insistenza le indiscrezioni sul fronte societario in casa Inter. La società è in vendita: è questa la clamorosa indiscrezione che il giornalista Fabrizio Biasin ha lanciato ieri su Twitter e successivamente confermata nel corso della diretta di Calciomercato.it in onda su TvPlay. La famiglia Zhang avrebbe infatti dato mandato a Goldman Sachs per la cessione delle quote nerazzurre.
Nelle scorse settimane, infatti, Il Sole 24 Ore aveva già anticipato che Goldman Sachs era tornata a far circolare il “teaser” sul club nerazzurro, alla ricerca di nuovi investitori. Un teaser che, come spiega la Gazzetta dello Sport, è stato aggiornato nei giorni scorsi e l’obiettivo principale, come era già stato nel gennaio 2021, è quello di trovare un socio di minoranza, con l’obiettivo di alleggerire l’impegno di Suning soprattutto per quanto riguarda il tema del prestito di Oaktree da oltre 290 milioni con tasso di interesse al 12%. Zhang intanto è volato in California per impegni personali non legati all’Inter.
Tuttavia, spiega Tuttosport, dalla California rimbalza la voce di un nuovo soggetto interessato ad acquistare il club nerazzurro: si tratta del co-proprietario della squadra di basket Nba dei Sacramento Kings, Vivek Ranadivé, 64enne ingegnere di origine indiana, fondatore di numerose aziende nel settore dell’informatica e già negli scorsi messi inserito tra i possibili componenti della cordata della RedBird di Gerry Cardinale per acquistare il Milan da Elliott.
Per approfondire i motivi che avrebbero spinto la proprietà asiatica a prendere questa decisione, sempre su TV Play è intervenuto in collegamento telefonico l’esperto giornalista de ‘Il Sole 24 Ore’ Marco Bellinazzo: “C’è in atto una parabola, che è quella degli investimenti cinesi nel calcio europeo ed è giunta alla conclusione. Nel 2015/16 si era arrivati a investimenti sui club per 3 miliardi e l’Inter era il fiore all’occhiello della campagna. Poi la politica del governo cinese è cambiata, la galassia Zhang è cambiata, con nuovi soci. Spesso associamo Suning alla famiglia Zhang, non è più così automatico. Il governo cinese si è concentrato di più sugli investimenti interni sul calcio.
L’Inter si sta basando sull’autofinanziamento, ma non è una strada perseguibile per molto tempo, l’ipotesi cessione è sul tavolo da diverso tempo. C’è una valutazione importante, con anche la cessione del Milan a fare da storico. Considerando anche quanto hanno speso gli Zhang nell’Inter sono esposti per circa 600 milioni e quindi la valutazione non può scendere sotto il miliardo, senza contare appunto la valutazione data al Milan. Se poi dovesse andare avanti il progetto stadio la valutazione cambierebbe ancora.
“Penso che quando si dà un giudizio sulla famiglia Suning non ci si può basare solo sugli ultimi anni, è un gruppo che ha avuto delle difficoltà molto particolari perché il principale business che facevano è stato toccato dalle modifiche apportate dal governo cinese. Suning sta tornando lentamente in carreggiata. Quanto sta succedendo – continua – è dovuto a scelte strategiche del governo cinese e del gruppo Suning, nelle quali non penso abbiano molto peso i malumori della piazza. L’obiettivo di Suning di farsi conoscere in Europa comunque è raggiunto, hanno vinto tre titoli”.
Poi lo scetticismo su PIF: “Sulla presenza di investitori arabi per l’Inter, in particolare su Pif, sono sempre stato scettico per una questione prettamente giuridica se facciamo riferimento allo stesso soggetto, ovvero l’Arabia Saudita, che ha già fatto investimenti importanti sul Newcastle e avrebbe due club che non potrebbero poi essere iscritte entrambe alla Champions per esempio. Basti pensare al City Group, non è stato prelevato nessun club che potesse intaccare la sfera del Manchester City. Gli americani sono in questo momento i soggetti più attenti all’industria del calcio”.
La ricerca di un socio di minoranza potrebbe trasformarsi in cessione della maggioranza da parte di Suning in caso di valutazione del club “irrinunciabile”: si parla di 1,2 miliardi di euro, in linea con quella del Milan e con le richieste della famiglia Zhang già presentate nel 2021, quando dopo la due diligence non proseguì la trattativa con BC Partners (che sul piatto aveva messo circa 8/900 milioni). Insomma, il colosso cinese ha pesantemente subito le conseguenze economiche legate alla pandemia e la cessione del club sembra essere l’unica via d’uscita dalla crisi finanziaria.
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