L’allenatore del Verona Gabriele Cioffi parla in conferenza stampa della sconfitta con la Lazio, con qualche amarezza ma anche consapevolezza
Il Verona esce sconfitto dall’Olimpico nel match contro la Lazio. L’Hellas subisce la qualità biancoceleste, ma resta in partita fino alla fine ‘rischiando’ addirittura di pareggiarla e avendo forse da recriminare per un episodio dubbio nel recupero.
In ogni caso l’allenatore gialloblù Gabriele Cioffi è contento dell’atteggiamento, meno della gestione del pallone: “Difficile essere soddisfatto dopo una sconfitta. L’atteggiamento c’è stato per 93 minuti, anche la fase di non possesso, nel primo tempo ci siamo messi in difficoltà da soli, cercando troppo presto la profondità. Il 2-0 è pesante, faccio fatica a digerirlo ma dobbiamo farlo. Cosa manca? Ci manca imprevedibilità, quello che cercheremo, e recuperando Lazovic, Hrustic e Cortinovis ce la faremo”.
Lazio-Verona, Cioffi piccato: “Spirito Verona? Non basta niente, lasciamo il passato”
Il migliore in campo del Verona, alla fine, è il portiere Montipò: “Lorenzo ha fatto 6-7 interventi importanti. Miguel Veloso non so cosa è stato, ha avuto problemi di stomaco, entra un altro. Fino a quel momento aveva fatto tutto quello che doveva. Sono contento di lui come di Tameze che ha fatto bene. Henry? I cross sono arrivati ma sporchi, poco puliti e col timing sbagliato. Sono tutti aspetti da migliorare. Lasagna deve essere più bravo e noi dobbiamo essere più bravi con lui. Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio a calcio ma non abbastanza, dovevamo calciare con un tempo in meno, giravamo intorno”.
Cioffi continua: “Abbiamo avuto la palla gol con Ilic e parleremmo di un’altra partita. Poi c’è stato l’episodio del rigore. Accettiamo il risultato e ripartiamo”. Su Doig: “Aveva un cliente difficile come Lazzari che va via a tre quarti della Serie A, è stato in difficoltà ma è sempre stato in controllo. È stato uno step importante per lui”. Lo spirito Verona è rimasto, basterà per salvarsi? Cioffi risponde così: “Non basta niente, il passato è passato e noi siamo il presente. C’è da lavorare e basta, senza guardare cosa c’era in più o in meno. Dobbiamo essere più puliti e giocare meglio, da lì si riparte”.