Didier Deschamp non vuole rinunciare al suo pupillo e per il Mondiale potrebbe convocarlo come 26esimo uomo
Il tecnico della Francia difficilmente rinuncerà a lui e se le condizioni mediche lo permetteranno, di certo non lo lascerà a casa. Didier Deschamp, insomma, non farà a meno di Paul Pogba nonostante il grave infortunio. Come sarà possibile? il ct francese potrebbe considerare l’idea di sfruttare la possibilità di convocare 26 giocatori per il Mondiale in Qatar, come consentito dalla FIFA. L’ex allenatore della Juventus, riporta L’Equipe, non sembrava orientato a ricorrere a questo ‘aiuto’, ma i problemi fisici del centrocampista e il suo ruolo importante all’interno della selezione transalpina potrebbero fargli cambiare idea, senza considerare il rapporto speciale che c’è fra i due. Di certo, una forzatura in tal senso non farebbe piacere alla Juventus, che preferirebbe risparmiare il giocatore e averlo pronto (e senza rischi) a gennaio, alla ripresa del campionato.
Le condizioni di Pogba e i tempi di recupero
Purtroppo però, la terapia conservativa non ha fatto altro che peggiorare la situazione, allungando i tempi di recupero del giocatore. Non usa messi termini Roberto Rossi, il chirurgo che nei giorni scorsi ha operato Paul Pogba, specialista in ortopedia e traumatologia, primario all’ospedale Mauriziano di Torino, professore ordinario all’Università di Torino e consulente della Juventus. In un’intervista a ‘TuttoSport’, ha infatti fatto il punto sulla situazione: “La lesione del menisco esterno era complessa perché il tessuto era frammentato. La terapia conservativa? Diciamo che – ha spiegato Rossi – non ha funzionato. Anzi, la lesione si è aggravata. In accordo anche con i medici della Juventus abbiamo indicato in otto settimane il tempo necessario affinché Pogba possa riaggregarsi alla squadra e tornare agli allenamenti in gruppo. Questo è il tempo stimato, poi occorre valutare le condizioni e le reazioni quando inizierà a forzare”.
Non solo la Francia, anche la Juve preoccupata
Insomma, la situazione non fa preoccupare solo la Francia in vista dei mondiali, ma anche la Juventus. “Anche se avessimo voluto compiere una sutura del menisco rotto, non c’erano le condizioni per poterlo fare: non era più riparabile. Si è potuti intervenire soltanto con una meniscectomia – ha aggiunto il chirurgo -. Del resto, il giocatore era già stato visitato da due luminari del settore, una consulenza direttamente negli Stati Uniti e un’altra in Francia: in entrambi i casi i chirurghi avevano dato indicazione per un intervento. Si comincia con attività a catena cinetica chiusa”.
“Utilizzerà, cioè, la muscolatura che serve per il ginocchio ma lo farà a ginocchio esteso, non flettendo la gamba. Poi, in base alla reattività del ginocchio, se cioè avvertirà o meno dolore e se non ci saranno gonfiori, si passerà all’attività a catena cinetica aperta: si lavorerà sui muscoli che servono al ginocchio e potrà piegarlo. Sarà una procedura ovviamente più impattante. Poi si passa alla fase finale con la ripresa in campo. Il giocatore verrà valutato con cadenza settimanale. Pogba – conlcude – è sereno, ha passato la notte in clinica, ed era molto carico, desideroso di iniziare quanto prima la riabilitazione”.