Presa di posizione importante contro uno dei calciatori più rappresentativi dei bianconeri: il messaggio lascia davvero pochi dubbi
Crisi infinita per la Juventus. I bianconeri, dopo il ko in Champions League contro il Benfica, che ha di fatto compromesso il cammino verso la qualificazione agli ottavi di finale, è arrivata la pesantissima sconfitta contro il Monza.
Questi sono i giorni della contestazione. Massimiliano Allegri, nel mirino della critica, ormai da diverso tempo, non è più solo. Il tecnico livornese non è considerato l’unico responsabile di un inizio di stagione davvero fallimentare.
Cambiare guida è sempre la via più facile ma il ricco contratto dell’ex Milan e Cagliari sta portando la dirigenza a puntare ancora su di lui. Come detto, tutti sono finiti sotto la lente di ingrandimento, dall’operato della dirigenza, con Agnelli in testa, alle prestazioni dei calciatori. Non si salva proprio nessuno: i tifosi sono stanchi e stufi di vedere prestazione non all’altezza. La grande Juventus, che dominava in Italia e se la giocava con le migliori in Europa, è ormai un lontano ricordo.
I problemi dei bianconeri sono davvero infiniti e anche all’interno della tifoseria della Vecchia Signora le cose non sembrano andar meglio. Da un comunicato firmato Viking Drughi e Nord-Est si evince una spaccatura dei sostenitori della Juventus.
Juventus, tifosi divisi e Bonucci nel mirino: il comunicato
“Il ruolo degli ultras (quelli veri) è di sostenere la squadra finché sarà possibile. Per le contestazioni e le scuse cari ‘scissionisti’, c’è tempo a fine stagione oppure deve essere un input dall’interno”, si legge.
Poi arriva l’attacco a Leonardo Bonucci, ritenuto non all’altezza del ruolo che riveste: “Stiamo assistendo a scene che non comprendiamo e fanno sorridere, o meglio scene ridicole ideate da chi si erge a leader ma si comporta da vittima sacrificale. Bonucci non è mai stato un leader e mai lo sarà. Se esistono scale gerarchiche un motivo ci sarà: un bravo soldato non è detto che sia un bravo condottiero. Portare dei giocatori professionisti come vittime sacrificali a guardare la curva mentre li fischiano e insultano creando una leggittimizzazione alla contestazione ad un mese dall’inizio della stagione è semplicemente assurdo. Il risultato non può che essere la formazione di un gruppo debole e carico di negatività e vittimismo”. In casa Juventus sono davvero momenti difficili, dentro e fuori dal campo.