Juventus e Inter sono arrivati alla sosta in piena crisi di gioco e risultati. La soluzione non sarà, per il momento, l’esonero di Allegri e Inzaghi, ma occhio alle mosse tattiche
Nel calcio, ci sono stagioni che prendono una brutta piega per poi non tornare più sulla retta via e altre che, invece, riescono a decollare improvvisamente, nonostante la falsa partenza.
Ne sa qualcosa Massimiliano Allegri che ne ha fatto quasi un leitmotiv della sua carriera, anche e soprattutto alla Juventus. Un po’ meno Simone Inzaghi che è abituato a partire forte, per poi spegnersi semmai da febbraio in poi. Ma stavolta i due allenatori sono accomunati da un periodo infausto sotto il profilo del gioco e dei risultati che richiede delle soluzioni urgenti e una svolta immediata, già dopo la sosta. Infatti, la dirigenza della Vecchia Signora ha scelto di proseguire con Allegri in panchina, almeno per il momento e nonostante i tifosi da settimane ne chiedano l’esonero. Situazione simile, anche in questo caso, per Inzaghi che ha dato poco rinnovato il contratto fino a giugno 2024 e solo fino a poche settimane fa era indicato come l’uomo ideale per un rinnovato progetto di gioco che poteva riportare l’Inter a splendere definitivamente in Italia e in Europa. Per ora, Suning, Marotta e la dirigenza continuano a dargli fiducia, ma con la speranza che presto molte cose cambino, a partire dai punteggi a fine partita.
Juventus e Inter in crisi: la mossa tattica per Allegri e Inzaghi
Entrambe le squadre hanno come comune denominatore le difficoltà nell’orchestrare la manovra. Spesso capita vedere il centrocampo arrancare al cospetto del pressing avversario, senza riuscire a portare a termine azioni corali degne di nota ed esponendosi a contropiede letali. Negli ultimi giorni, si parla molto della possibilità di schierare un doppio regista nel cuore della mediana per ovviare al problema. L’Inter ha già sperimentato questa soluzione ai tempi di Antonio Conte, quando Christian Eriksen si abbassava al fianco di Marcelo Brozovic per dare una via di gioco in più, difficilmente leggibile dagli avversari, e staccando Nicolò Barella anche oltre la trequarti. Stavolta, Inzaghi potrebbe sperimentare questa soluzione con Asllani al fianco del croato o semplicemente abbassando uno tra Mkhitaryan o Calhanoglu di qualche metro.
La stessa soluzione tattica potrebbe giovare anche al centrocampo della Juventus, dove Leandro Paredes potrebbe formare una cerniera interessante con Manuel Locatelli, in attesa di Paul Pogba. Questo permettere a calciatori come Miretti o McKennie di sfruttare le loro doti di inserimento e rinfoltirebbe la mediana bianconera, parsa fin troppo vuota quando si tratta di costruire gioco. Principi tattici da valutare e allenare, ma non per forza con una rivoluzione nei titolari, per uscire da una crisi che ora pare sempre più profonda.