L’Inter potrebbe essere costretta a un importante sacrificio sul calciomercato già a gennaio e non più alle sue condizioni: cambia il prezzo finale
L’Inter non sta vivendo di certo il momento più facile in assoluto, sia dal punto di vista del gioco che dei risultati. E se si guarda la situazione relativa il calciomercato, le cose non vanno affatto meglio.
Infatti, vi abbiamo spiegato oggi che i risultati in termini di rosso in bilancio saranno ancora peggio del previsto, con un buco che si attesterà tra i 130 e 140 milioni di euro. Dovranno essere fatte scelte difficili, che vanno dalla cessione della società da parte di Steven Zhang, se i rubinetti dalla Cina dovessero restare ancora chiusi, fino a qualche cessione pesante sul calciomercato. Tra i nomi che più di tutti sono circolati negli ultimi mesi, c’è quello di Milan Skriniar. Il centrale slovacco poteva andare al PSG durante l’ultima sessione, ma i transalpini non hanno mai alzato l’offerta per l’Inter a sufficienza per costringere i nerazzurri a cederlo. Ora le cose potrebbero drasticamente cambiare, purtroppo per i milanesi.
Inter spalle al muro, PSG al ribasso per Skriniar
Il rinnovo di Skriniar non sta decollando per l’Inter e a far saltare il banco potrebbe essere ancora una volta il PSG sullo sfondo. I campioni di Francia non hanno preso affatto bene il mancato arrivo dell’ex Sampdoria, dato che si erano spinti a circa 60 milioni per un calciatore in scadenza. Inoltre, non hanno acquistato altri calciatori nel ruolo, il che lascia presupporre un ritorno di fiamma già a gennaio. Quando la scadenza sarà imminente, Marotta non potrà più aspettarsi offerte superiori ai 25-30 milioni e potrebbe essere costretto a cedere il ragazzo, nonostante sia spalle al muro. L’Inter deve rientrare dal passivo in bilancio e, se Skriniar non dovesse accettare il rinnovo per cui la dirigenza vuole una risposta definitiva già nei mesi autunnali, sarebbe preferibile cederlo, anziché restare con il cerino in mano. Una situazione che non è affatto facile da risolvere per Marotta e i suoi collaboratori, con la speranza che lo slovacco faccia valere il cuore e non il denaro.