Milan Skriniar senza freni in una lunga intervista riguardo all’Inter: “Conte mi ha aiutato a migliorare, Inzaghi invece è uno di noi”
Intervistato da Borja Valero ai microfoni di ‘DAZN’, Milan Skriniar ha parlato a tutto tondo della sua avventura in nerazzurro. Innanzitutto ha parlato delle critiche ricevute in questo inizio di stagione: “La squadra o il mister non danno la colpa a noi difensori, i goal si prendono da squadra”.
I rimpianti per la scorsa stagione, però, sono ancora vividi nel centrale slovacco: “Il fatto di non aver vinto lo scudetto deve darci più determinazione per quest’anno. La delusione è stata tanta, ma abbiamo vinto anche due coppe. Abbiamo perso il derby dopo aver dominato per 70′ e abbiamo sbagliato la partita col Sassuolo. Non è stata solo una questione di demerito nostro però, anche merito del Milan“. Fin dall’infanzia, poi, l’Inter era nel suo destino: “Ronaldo ‘Il Fenomeno’ era il mio idolo da bambino. Dopo i Mondiali del 2002 chiesi a mio padre di farmi i capelli come lui, però facevo schifo e li ho tolti subito”. Molto interessante anche riguardo alle differenze tra Conte e Inzaghi.
Skriniar a tutto tondo: “Conte mi ha migliorato, Inzaghi uno di noi”
Milan Skriniar ha parlato anche di quanto abbia impattato Antonio Conte sulla sua sua carriera. “La difesa a tre rappresentava qualcosa di nuovo per me. All’inizio ho fatto fatica, ma aiutare con lui e il suo staff mi ha aiutato a migliorare. Oggi posso giocare sia a tre che a quattro”. Rispetto alla gestione di Inzaghi, invece, ha rivelato: “È come se fosse uno di noi. Parla e scherza, ma se c’è da dire una parola la dice. È molto equilibrato, si sa divertire, ma sa anche dire quello che non va e quello che pensa”.
Il difensore ha parlato anche del suo arrivo in Serie A alla Sampdoria: “Era fine gennaio e l’operazione si è chiusa in tre giorni. Ero contento, ma non parlavo italiano. Ero a Dubai con l’Under 21 e sono partito subito. Da gennaio a giugno ho giocato solo un paio di partite e molte volte mi sono allenato fuori rosa, sono stati momenti difficili che però mi hanno reso più forte. Ringrazierò per sempre Giampaolo, perché anche se ho sbagliato qualche partita, ho preso un rosso e provocato un rigore, ma lui mi ha sempre supportato. Ha visto in me cose che gli altri non vedevano. Bisogna sempre essere ben posizionato e guardare sia i compagni che gli avversari. Sono state cose che mi hanno reso un difensore forte”.
Skriniar ha rivelato anche il significato del suo celebre tatuaggio: “Ci sono il diavolo e l’angelo che si stringono la mano, si tratta di equilibrio. Non si deve essere troppo buoni altrimenti la gente se ne approfitta, ma anche essere cattivi non è una cosa buona. La cosa mi piaceva e il tatuaggio l’ho fatto cinque anni fa”.