Le vicende di casa Juventus continuano a scaldare gli animi. I bianconeri sono lontani dalle aspettative estive e nel mirino della critica oltre ad Allegri ci finisce anche il presidente Agnelli
Riparte dalla gara interna contro il Bologna la stagione della Juventus, che ha provato a resettare durante la sosta per le nazionali. L’avvio è stato infatti traumatico per la squadra di Allegri, ancorata a zero punti in Champions ed a secco di vittorie in Serie A praticamente da un mese, con la classifica che piange anche in campionato. È andato quasi tutto per il verso sbagliato fino a questo momento, ed è quindi compito di allenatore e calciatori provare a risollevare la situazione per tornare in carreggiata e provare a rispettare le alte aspettative della vigilia.
La dirigenza della Juventus in estate ha infatti provato a mettere in piedi un mercato importante a suon di calciatori di grande esperienza internazionale. Tra infortuni e problematiche di varia natura gli investimenti non stanno ancora pagando e risultati e gioco ne sono logica conseguenza. Il tutto sta portando a forti critiche a tutto l’ambiente Juve: da Allegri ad Agnelli passando per la dirigenza e i giocatori.
Calciomercato Juventus, Bargiggia duro su Agnelli: “Sarebbe da cacciare”
Proprio la gestione ultima di Andrea Agnelli ha suscitato non pochi dubbi nel giornalista Paolo Bargiggia che intervenuto a ‘7Gold’ ha ammesso: “Quelli intorno a lui che vedevano certe cose, come Marotta che non era d’accordo sull’arrivo di Cristiano Ronaldo, sono stati allontanati. Agnelli, dopo essere stato così vincente in Italia e aver fatto crescere il fatturato della Juve, gli si è ipertrofizzato l’ego, si è sentito onnipotente e ha deciso soltanto lui, togliendo Marotta e poi per altre ragioni Paratici”.
Bargiggia ha poi proseguito: “Su alcuni episodi ha scaricato i suoi dirigenti. Quelli intorno a lui sono degli ‘yes man’. Cosa conta Cherubini? Cosa conta sulle strategie di squadra Arrivabene, messo dalla proprietà per guardare i conti? Secondo me lui si è circondato di gente incompetente, non addetta ai lavori. In un’azienda normale, se fosse soltanto un dipendente e non avesse l’11% di Exor o qualcosa del genere, con 5 anni di bilancio in passivo sarebbe stato cacciato clamorosamente, ma nella Juve la cosa non è così semplice”