Arrivato negli ultimi giorni di calciomercato, Leandro Paredes non sta convincendo con la Juventus. E rischia il posto in Nazionale
Il calcio vive di momenti, di alti e di bassi repentini, spesso di casualità assolute che però determinano. E cambiano i destini. È quanto sta accadendo a Leandro Paredes, che aveva lasciato Parigi alla fine del mercato estivo con l’idea di iniziare una nuova vita professionale che gli illuminasse la strada per Qatar 2022.
E invece è finito dentro un nuovo cono d’ombra dal quale ora uscire non sembra facilissimo. Con il Mondiale che, peraltro, è ancora più alle porte. E questo non aiuta o se non altro conduce nella direzione opposta a quelle che sono le ambizioni del centrocampista argentino e che potrebbero essere le scelte del ct Scaloni. Nel calcio va così, ad un certo punto dell’estate sembrava che non ci fosse altro destino se non fuori dalla Juve per Rabiot e non ci fosse altra strada che quella da Parigi a Torino per Paredes. Uno messo alla porta, l’altro atteso con ansia. Alla fine il francese non si è mosso (chiedere a mamma Veronique) e l’argentino è arrivato lo stesso. Sembrava la soluzione migliore, i fatti stanno raccontando altro. L’eclissi di Paredes è diventata inesorabile.
E nemmeno troppo lenta. Di contro le gerarchie del centrocampo bianconero sono cambiate piuttosto repentinamente. A vantaggio dei bocciati e a nocumento dell’ultimo arrivato. Certo, quel filotto che ha visto l’ex Psg (alla Juve è in prestito) in campo contro la sua vecchia squadra e il Benfica in Champions e contro la Salernitana (pareggio molto discusso) e il Monza in campionato (sconfitta ingiustificabile), non ha aiutato Paredes a salire nel gradimento generale. L’argentino è finito dentro il peggior tunnel bianconero della stagione. E forse anche mentalmente non è più uscito. Digressione che contribuisce a ragionare sul tema: se le geometrie sono state sempre il pane del centricampista argentino, dal punto di vista caratteriale, della grinta in campo, della capacità di farsi riconoscere come leader dalla squadra, Paredes non ha mai brillato troppo.
Paredes-Juventus, crisi senza fine e Mondiale alle porte
Il nodo è questo, però: poteva avere un senso faticare al Psg, con una concorrenza qualificata sulla linea mediana. Meno, molto meno alla Juve, dove l’argentino è arrivato perché fortemente voluto e aveva come ‘avversari’ di reparto uno assente per infortunio (Pogba), uno tenuto a forza (Rabiot), uno in calo di considerazione (Locatelli) e McKennie che resta una valida alternativa nel sistema di gioco. Fatto sta che Rabiot ha scalato posizioni e oggi è l’uomo forte a cui Allegri non rinuncia, Locatelli sta risalendo la china della considerazione, l’applicazione premia anche McKennie. E sono cambiati anche gli equilibri tattici interni alla linea mediana della Juventus.
Tutto questo rende Paredes, almeno in questa fase, meno funzionale rispetto al calcio che la Juventus prova a produrre ora cercando una via che la risollevi. L’argentino non è più titolare da inizio ottobre, ha vissuto il recupero del derby vinto e, riportano indiscrezioni raccolte da Calciomercato.it, vede sfocata l’immagine del Qatar. Con il rientro di Pogba potrebbe persino scivolare ancor più nelle retrovie delle scelte, a meno che non abbia un riscatto caratteriale che possa rimetterlo in corsa. Lo spazio potrebbe esserci, molto dipenderà però da lui. Mentre, nel frattempo, sullo sfondo si staglia la figura di Jorginho per la prossima stagione