Jose Mourinho prende la parola in conferenza stampa dopo il ko contro il Napoli di Spalletti e difende i suoi giocatori
La Roma cade in casa contro il Napoli dopo una partita faticosa, un risultato di 1-0 che dimostra il match combattuto. Jose Mourinho erige il muro, che regge fino all’80’ quando Osimhen lo butta giù con una giocata d’autore. I giallorossi arrivano al fischio finale col fiatone, lo Special One inizia il suo show in conferenza stampa.
E la prima domanda dà il via a Mou: “Come si mettono gli attaccanti della Roma in condizione di essere più pericolosi contro squadre come il Napoli? Devo misurare bene le mie parole”. Mourinho resta in silenzio per diversi secondi, in sala stampa non vola una mosca. “Non voglio dire nessuna…”, continua lo Special One prima di mettersi molti altri istanti di pausa. “È una buona domanda a cui non rispondere, scusa. Mi scuso con te. È una buona domanda, ma non ti posso rispondere”, chiude il portoghese. Poi direttamente su Abraham: “Sta facendo meno? È la vita dei giocatori, succede spesso che i giocatori in determinati momenti della carriera o della stagione abbiano questo tipo di situazione. Possiamo trovare altri nomi di giocatori bravi in Serie A o all’estero che hanno momenti in cui non sembrano bravi come sono in realtà. Tammy attraversa questo tipo di momento”.
Mourinho ragiona sugli infortunati: “Zalewski avrebbe giocato? Sì, come quinto di destra. Karsdorp non è in condizione di giocare 90 minuti. Lui all’intervallo non si è potutto sedere, perché altrimenti si sarebbe bloccato subito il ginocchio, si sarebbe gonfiato. È rimasto 10 minuti in piedi, per farti capire lo sforzo che ha fatto. La differenza tra primo e secondo tempo è la stanchezza di due giocatori fondamentali nella pressione della squadra, Karsdorp e Spinazzola. Più i cartellini gialli che si sono accumulati in ruoli fondamentali. Cristante aveva paura anche di contendere il pallone”.
Poi Mourinho spiega: “Io cerco di aiutare i miei giocatori prima delle partite a capire il profilo dell’arbitro. Io gli ho detto che Irrati è emozionalmente equilibrato, in queste partite solitamente ne viene fuori con uno o due gialli, si può giocare con un certo livello di fisicità. Invece ho sbagliato io, alla prima Smalling e Cristante giallo, poi mettiamo le difficoltà dei giocatori esterni, allora la squadra ha perso potere. Ma abbiamo abbassato la linea, ma pressando meno alti, gli attaccanti erano più bassi quando recuperavamo palla. Questo ha fatto la differenza tra primo e secondo tempo”. Infine sull’espulsione finale: “Karsdorp? No, penso sia stato espulso il preparatore atletico (si tratta di Rapetti, ndc), ma penso che Irrati abbia sbagliato, perché Lozano ha aggredito uno dei miei“.
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