Giuseppe Marotta si è presentato ai microfoni di ‘Sky’ e ‘Amazon Prime Video’ prima della partita tra Inter e Viktoria Plzen. Ecco le sue dichiarazioni
L’Inter non ha alcuna intenzione di arretrare proprio ora che è arrivato il match decisivo per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, contro il Viktoria Plzen.
Prima del fischio d’inizio, Giuseppe Marotta si è presentato ai microfoni di ‘Amazon Prime Video’: “Rinnovi e qualificazione? Sono due cose distinte tra loro. Una cosa è puntare a qualificarsi, che porta soddisfazione oltre a benefici economici, un’altra i prolungamenti. Poi Skriniar merita ampiamente il rinnovo, noi siamo contenti di sederci a parlarne perché lui potrebbe rappresentare sia il presente che il futuro del club”.
Il tema società non può non essere affrontato: “L’assemblea è un momento di confronto col mondo Inter, sarà un momento bello in cui saranno affrontati tantissimi temi. Ci sarà il presidente, i due amministratori, è un momento sacro e anticipare delle cose è inopportuno. Cessione Inter? Sono domande che spettano a Zhang, non solo come presidente ma anche come proprietario. Anche se credo si possa andare avanti con lui”.
Sul ritorno di Romelu Lukaku, Marotta non ha dubbi: “Bella notizia, è un punto di riferimento importante. Averlo con noi è sicuramente un momento di felicità, anche se va rispettato tutto il gruppo che senza di lui ha ripreso un cammino importante”.
Marotta, ancor prima aveva parlato ai microfoni di ‘Sky Sport’: “Il Barcellona aveva previsto nel bilancio l’obiettivo dei quarti di finale. L’Inter invece il terzo posto nel girone. È la verità? “Sì, è verissimo per quanto ci riguarda. Non conosco cosa avesse previsto il Barcellona, ma ci credo. Per quanto ci riguarda era una previsione prudente come è giusto che fosse a inizio stagione, ma dentro di noi c’era la volontà di superare il turno. Oggi possiamo coronare il sogno”.
Sul lavoro al fianco degli Zhang in nerazzurro: “Per me è stata un’esperienza bellissima perché dirigere una squadra importantissima come l’Inter a Milano, dove sono cresciuto credo sia uno dei massimi traguardi che si possa raggiungere in carriera da dirigente sportivo. All’inizio era un percorso in difficoltà, ma questo fa parte del lavoro. Piano piano abbiamo risalito la china, grazie alla sicurezza che la società ci ha dato, perché non va dimenticato che all’inizio ha immesso risorse“.
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