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“Putin mi ha portato via la squadra”: lo sfogo di De Zerbi

Dopo la vittoria del Brighton contro il Chelsea, De Zerbi si commuove in conferenza stampa e ricorda l’addio allo Shakhtar: lo sfogo

Fin qui, in campionato, aveva raccolto appena due pareggi e tre sconfitte. Ma i suoi colleghi in Premier League avevano tessuto le sue lodi ed erano certi che presto i frutti del suo lavoro si sarebbero manifestati. E così, Roberto De Zerbi ieri ha vissuto una giornata davvero speciale con il Brighton, con una roboante vittoria contro il Chelsea.

"Putin mi ha portato via la squadra", lo sfogo di De Zerbi
Roberto De Zerbi © LaPresse

Un 4-1 rotondo, quello con cui la compagine del tecnico italiano ha schiantato i ‘Blues’ che vedevano in panchina colui che fino ai primi di settembre era stato il suo predecessore, Graham Potter. Una giornata e una gara dai significati molto profondi, soprattutto quelli emersi alla fine della partita, con le parole di De Zerbi a esprimere grande emozione.

De Zerbi si commuove davanti ai giornalisti: “Avevo una grande squadra, ringrazio il Brighton per avermi accolto”

"Putin mi ha portato via la squadra", lo sfogo di De Zerbi
De Zerbi festeggia con i giocatori del Brighton la vittoria sul Chelsea © LaPresse

Commosso, l’allenatore ha ritrovato il sorriso dopo un periodo davvero difficile per i noti fatti extra campo. E si è lasciato andare a uno sfogo che ha riguardato anche il conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che lo ha costretto ad abbandonare lo Shakhtar Donetsk. “Sono molto felice oggi per il mio staff, sono stati otto mesi molto difficili – ha dichiarato – Avevo già una grande squadra, ma Putin me l’ha portata via. Nel frattempo ho trovato un’altra squadra. Devo ringraziare i giocatori e la società del Brighton per come mi hanno accolto e per la fiducia che mi hanno subito dimostrato. Mi hanno fatto dimenticare quella che per me è stata una perdita importante. Non era mai successo perdere una squadra per un motivo così grave, ritrovare un ambiente che ti sta vicino e che ti aiuta a sentirti parte di qualcosa è una cosa molto bella e devo ringraziare tutti”. Aggiungendo poi, alla fine: “Quest’ultima parte è stata dura da tradurre anche per lui (rivolgendosi al suo interprete, ndr), perché anche lui era con me allo Shakhtar”.

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