Il giorno dopo Juventus-Inter, quanto accaduto allo Stadium manda nuovamente in crisi i nerazzurri ma non esalta i bianconeri: l’analisi
Il posticipo serale della domenica, con Juventus-Inter, partorisce forse il risultato più inatteso della giornata di campionato, con la vittoria dei bianconeri di Allegri per 2-0 che vale il sorpasso in classifica agli uomini di Inzaghi.
Una gara che avrebbe potuto finire anche diversamente, se soprattutto nel primo tempo i nerazzurri avessero capitalizzato le diverse palle gol avute a disposizione, al cospetto di una Juve che tentava di difendersi con ordine ma era contratta. E’ cambiato tutto, invece, nella ripresa, con la volata di Kostic che ha portato al gol di Rabiot e da lì una compagine bianconera diversa, che ha tenuto il campo con una differente autorità e trovato anche il raddoppio con un altro gol pesante di Fagioli. Dunque, Juve che, dopo un avvio di stagione decisamente complicato, sembra rivedere la luce e nonostante i problemi si riscopre a soli due punti dalla zona Champions, mentre l’Inter incassa già la quinta sconfitta in campionato e una frenata pesante sulle sue ambizioni. Ma il giudizio mantiene in sospeso entrambe.
Juventus-Inter, giudizio sospeso sui bianconeri e allarme per Inzaghi: “Demeriti evidenti, squadra scontata”
L’analisi di Alessandro Barbano sul ‘Corriere dello Sport’, nel suo editoriale, infatti è critica non solo sugli sconfitti, ma invita alla riflessione anche sulla squadra vincitrice. “Bastano le quattro vittorie di fila, il sorpasso sull’Inter, la miglior difesa per dire che è tornata la vera Juve? Una radiografia onesta della notte dell’Allianz Stadium lascia ancora molti punti in sospeso – spiega – E’ una prestazione a due facce, abulica nel primo tempo e volitiva nella ripresa. Bisogna chiedersi quanti sono i meriti di Allegri e i demeriti di Inzaghi“. Diversi i punti critici per l’allenatore nerazzurro: “L’Inter spreca il dominio del primo tempo, rinuncia ad aggredire un avversario che pareva allo sbando. Nella ripresa si scopre il vero limite di questa squadra: cioè la sua incapacità di declinare la forza agonistica e l’ottima dotazione tecnica in creatività del gioco. Negli ultimi 30 metri, è una squadra collettivamente scontata. Dzeko e Lautaro Martinez sono buoni attaccanti, ma non una macchina da guerra, hanno letarghi stagionali che tavolta hanno un costo esiziale. Al netto di questi limiti, la squadra di Inzaghi non ha mai mostrato, almeno in campionato, una tenuta tattica e caratteriale in grado di imporsi per novanta minuti”.