José Mourinho dopo il pareggio contro il Torino si sfoga in conferenza stampa e svela la verità su Abraham e Karsdorp. Duri attacchi
Non si rialza la Roma in casa contro il Torino, conquistando solo un punto nel finale di partita grazie al gol di Matic e sbagliando anche un calcio di rigore. Una situazione difficile ora in casa Roma, legata soprattutto al caso di Rick Karsdorp, non convocato per la partita di oggi e partito per l’Olanda.
Il tecnico giallorosso, José Mourinho, al termine della partita in conferenza stampa ha analizzato la situazione della squadra definita più volte ‘Dybala dipendente’: “Ora che è recuperato non sono preoccupato, spero che possa tornare bene nella seconda parte di campionato. Questi ultimi 20 minuti non sono di sorpresa, ma di speranza. Perché Tahirovic sarà un grande giocatore. Avere la possibilità di avere nel futuro un grande giocatore, mentre sarà qui non smetterò mai di dare opportunità. Una speranza per me, perché è un giocatore in più, che col tempo va a mangiare un giocatore che ora ha una certa stabilità. Avete visto tutti che con 20 minuti di Paulo abbiamo avuto più emozioni nello stadio, più palle gol. Sono sei partite senza di lui e in questa squadra è tanto per noi. Senza lui e Lorenzo è assurdo per noi. Esco con speranza, contento per l’atteggiamento dei giocatori. Quando prendi un palo, un rigore sbagliato, la squadra non muore, hanno giocato fino alla fine. Abbiamo i nostri limiti ma sono fiducioso per quello che ho visto nel finale.
Una volta uscito dal campo Tammy Abraham è stato riempito di fischi dallo Stadio Olimpico, con i tifosi che sembrano stanchi del rendimento negativo. Proprio sull’attaccante inglese Mourinho ha sbottato affermando: “Penso che quando diventi un giocatore professionista in un universo di milioni di bambini che lo volevano essere non hai bisogno di nessuno. Non hai bisogno di una fonte esterna per motivarti. L’allenatore deve farlo? Gli psicologi? Ma cosa stiamo dicendo. Devi dare tutto in campo in ogni partita, in ogni allenamento. Il giocatore che con me sbaglia posso dire solo che sia scarso, però una cosa è sbagliare, l’altra è l’atteggiamento”. Poi continua: “La domanda riflette il mondo di oggi, ma quale appoggio psicologico, corri. Sono milioni i bambini che vogliono arrivare qui, solo pochi arrivano, sono privilegiati. Ma non sei tu che fai cambiare la mentalità di un giocatore. Oggi Volpato non ha giocato bene e la colpa è mia, perché non è quello giusto per giocare contro una squadra come il Torino. La colpa è mia se non gioca bene. Ci sono altri giocatori che devono avere un livello alto di performance. Sbagliare fa parte dell’uomo, ma l’atteggiamento. Hai bisogno di motivazioni per prendere lo stipendio a fine mese? No, certo che ci vai”
Infine conclude sciogliendo ogni dubbio sulla mancata convocazione di Rick Karsdorp per la partita di oggi: “Decisione mia, solo mia. Non devo spiegare tutte le decisioni che prendo. Lui sa perché e lo sanno i compagni. Non devo dirlo a voi”.
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