Un giocatore da oltre 200 reti in carriera che in Serie A è passato come un fragoroso flop: Diego Forlan all’Inter
Per sostituire Samuel Eto’o, che dopo due annate trionfali e quel Triplete scolpito nella storia aveva deciso di accettare i milioni dell’Anzhi, l’Inter puntò tutto su un giocatore da oltre 200 gol in carriera: Diego Forlan.
Soprannominato ‘Cacha’, diminutivo di Cachavacha, una strega dei cartoni animati con una capigliatura particolarmente rigogliosa e che ricordava la sua, l’attaccante uruguaiano ha iniziato a macinare reti con la maglia dell’Independiente. La sua presenza scenica e quell’abitudine di lasciare il suo nome scritto a chiare lettere nel tabellino dei marcatori hanno spinto un grande intenditore di talenti come Sir Alex Ferguson a portarlo in Europa. La sua avventura con il Manchester United, tuttavia, non è stata felice e per trovare la definitiva consacrazione nel calcio europeo gli è servita la sapiente gestione di Manuel Pellegrini e del Villarreal. Con il ‘Submarino Amarillo’ è arrivata anche la prima vittoria del ‘Pichichi’, premio consegnato al capocannoniere della Liga, e la Scarpa d’Oro vinta nel 2005 a pari merito con Henry, lasciando al secondo posto un certo Samuel Eto’o. Questo è solamente il primo degli incastri col fenomeno camerunese.
Diego Forlan è stato sinonimo di gol, ovunque tranne che all’Inter
Lo step successivo della carriera di Diego Forlan è stato l’Atletico Madrid. Cambiata la maglia, non sono cambiati i risultati: anche con i ‘Colchoneros’ sono arrivate caterve di reti, così come il secondo ‘Pichichi’ e la seconda Scarpa d’Oro nel 2009. Ah, sapete chi si era posizionato al secondo posto della classifica per il miglior marcatore in Europa quell’anno? Già, ancora Samuel Eto’o. Dopo l’addio del camerunese, il primo pensiero dell’Inter è stato inevitabile: portare Diego Forlan sotto la ‘Madunina’. E così fu.
Il primo problema, presagio funesto di un’avventura sbagliata, fu un errore nella lettura del regolamento da parte dei dirigenti dell’Inter. Avendo giocato due partite da titolare nei preliminari di Europa League con i ‘Colchoneros’, l’uruguaiano non poté essere iscritto alla lista Champions dei nerazzurri per la fase a gironi: giocò solamente gli ottavi contro il Marsiglia, steccando la doppia sfida e contribuendo all’eliminazione dei meneghini. La sua prima, ed ultima, stagione con la maglia dell’Inter si concluse solamente con due reti all’attivo. Un uomo sinonimo di gol, non riuscì a lasciare il segno in Italia.
In un’intervista rilasciata alla redazione di ‘Ultimo Uomo’, riferendosi all’avventura in Serie A ammise: “Ho avuto problemi sopratutto a livello fisico, con una serie di infortuni che non mi hanno permesso di ambientarmi bene. In generale, in Italia si segna meno”. Nella sua carriera ha segnato 224 gol in 591 partite coi club, più altre 36 reti con l’Uruguay, ma il suo passaggio in nerazzurro può essere definito tranquillamente come un fragorosissimo flop.