Mourinho fermato dal giudice sportivo dopo il rosso con il Torino, c’è chi insorge contro il tecnico della Roma e chiede una pena esemplare
Il gioco della Roma in questa stagione non è mai decollato, ma, fino a qualche settimana fa, i risultati avevano in qualche modo sorriso ai giallorossi. Prima della pausa, però, i capitolini sono incappati in un trittico poco esaltante, perdendo nel derby contro la Lazio e pareggiando con Sassuolo e Torino. Allontanandosi così, per il momento, dalla zona Champions.
In questa pausa, la squadra di Mourinho dovrà in qualche modo ritrovare una quadra per cercare di competere fino alla fine per l’obiettivo stagionale. Alla ripresa, però, il portoghese non ci sarà. E’ arrivata la prevedibile squalifica di due turni all’allenatore romanista, dopo l’espulsione rimediata contro i granata per le frasi irriguardose rivolte all’arbitro Rapuano. Un’espulsione che per quanto accaduto è stata commentata come giusta dallo stesso Special One, che ha polemizzato però con il direttore di gara per la sua gestione del match. Non è la prima volta del resto che in questa stagione Mourinho si scaglia contro la classe arbitrale e stavolta il conto da pagare è salato: due giornate di squalifica, dunque niente panchina per i primi due match del 2023, contro il Bologna all’Olimpico e contro il Milan a San Siro. In generale, è un Mourinho che per le sue recenti esternazioni, anche nei confronti della sua squadra, come nel caso delle dichiarazioni rivolte ai vari Abraham, Dybala, Karsdorp, appare piuttosto nervoso.
Roma, Bargiggia contro Mourinho: “Fermatelo fino a fine campionato, è un pessimo esempio per tutti”
Per qualcuno, lo Special One ha passato il limite. E così, su Twitter, arriva l’attacco frontale da parte del giornalista Paolo Bargiggia, che non usa mezzi termini e chiede una sanzione esemplare per il portoghese per i suoi comportamenti: “Dovrebbero squalificarlo fino a fine stagione – scrive, commentando la notizia dei due turni di stop a lui comminati dal giudice sportivo – Pessimo esempio per i giovani, fomenta la violenza e va contro i più elementari principi di cultura sportiva”.