Andiamo alla scoperta di Hervé Renard, il tecnico che con l’Arabia Saudita ha battuto l’Argentina di Lionel Messi
Il primo grande coup de teatre di Qatar 2022 è stata la sconfitta dell’Argentina contro l’Arabia Saudita, in quello che sarà l’ultimo Mondiale di Lionel Messi. A guidare la formazione saudita a questo storico successo, però, è stato un uomo che non è nuovo ad imprese grandiose: Hervé Renard.
Il tecnico francese ha edificato la propria carriera nel Continente Nero, dopo una carriera da calciatore che si è interrotta per un brutto infortunio al ginocchio a soli 29 anni. Da allenatore, dopo un avvio zoppicante in Francia, ha trovato il proprio posto nel mondo in Africa: Claude Le Roy lo ha fortemente voluto come assistente alla guida del Ghana, per la Coppa d’Africa del 2008. Quella prima esperienza ha portato Hervé Renard ad innamorarsi del continente africano e del suo calcio, che ha una vibrazione differente rispetto al resto del mondo, iniziando a comprenderne le pieghe e le implicazioni sociali. La prima esperienza come commissario tecnico arriva dallo Zambia, dove inizia la leggenda di quello che ora è soprannominato il ‘Re d’Africa’.
La legacy di Hervé Renard ha inizio proprio con lo Zambia, dove riesce a costruire un trionfo con quella che diventerà la sua specialità: amalgamarsi con la nazionale che allena. Sulle pagine di ‘Ultimo Uomo’, Fabrizio Gabrielli ha fotografato alla perfezione questa sua caratteristica: “Non è una goccia d’olio che galleggia sull’acqua: è più una foglia di thé che nell’acqua si scioglie, imprimendogli il suo colore, e il suo aroma”. Ecco, con lo Zambia nel 2012 riesce a vincere la prima storica Coppa d’Africa, ai calci di rigori contro la Costa d’Avorio. Tre anni dopo si ripete, vincendo di nuovo il trofeo proprio alla guida degli ‘Elefanti’: diventando così l’unico allenatore nella storia del calcio a vincere la Coppa d’Africa con due selezioni differenti.
Il suo legame con l’Africa viene rinsaldato anche alla guida del Marocco, con il quale è riuscito a qualificarsi al Mondiale in Russia del 2018. Una qualificazione che mancava da oltre 20 anni per i marocchini. In Qatar, alla guida dell’Arabia Saudita, è riuscito ad imbrigliare una delle pretendenti alla vittoria finale con una trappola del fuorigioco esasperata e con le giocate dei propri gioielli. Nulla di nuovo sotto al sole, se non un altro capolavoro del ‘Re d’Africa’: Hervé Renard.
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