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TV PLAY | Mondiale, scoppia il caso: “Stanno ricevendo minacce”

Il Mondiale è entrato nel vivo della fase a gironi e scoppia un caso dopo quanto successo in campo ieri: “Stanno ricevendo minacce”

Sapevamo che non sarebbe stato un Mondiale come gli altri quello che si sta giocando in Qatar, e non solo per l’assenza dell’Italia tra le partecipanti. Prima dell’inizio della manifestazione ci sono stati diversi casi legati alle esclusioni di alcune Nazionali, come Ecuador e Iran. Proprio quest’ultima ieri si è resa protagonista di un gesto che ha fatto discutere.

Saman Javadi, giornalista iraniano

Infatti nel match tra Inghilterra e Iran terminato 6-2 per la squadra di Southgate, i giocatori iraniani si sono rifiutati di cantare l’inno nazionale. Ai microfoni di Calciomercato.it in onda su TV Play, il giornalista iraniano Saman Javadi ha spiegato: “Ieri il più grande successo credo sia che la squadra è scesa in campo nonostante tutto quello che sta succedendo in Iran. I giocatori stanno ricevendo insulti pesanti e minacce di morte. C’è stata una campagna forte per non portare l’Iran ai Mondiali. Non è facile una scelta come questa di non cantare l’inno. Qualche segnale c’era già stato nell’amichevole con il Nicaragua, quando solo due giocatori hanno cantato l’inno. Sono arrivate tante critiche per i due giocatori che hanno cantato l’inno, su Twitter ci sono tante foto degli allenamenti dell’Iran con delle X sui due giocatori che hanno cantato l’inno. Qua parliamo di atleti che rischiano la vita. Però bisognerebbe ricordarsi che sono innocenti, non sono il solo a pensarlo fortunatamente, ma non sono loro a manganellare le donne mentre proteste o che sparano sulla gente”.

TV PLAY | Caso Iran, il tecnico Queiroz psicologo: “Strategia alla Mourinho”

TV PLAY | Mondiale, scoppia il caso: "Stanno ricevendo minacce"
Carlos Queiroz, allenatore dell’Iran © LaPresse

La situazione in Iran è difficile, così come lo è per la nazionale al Mondiale. L’allenatore Queiroz sta fungendo da psicologo per la squadra, come spiega il giornalista Saman Javadi:

“A Queiroz prima del Mondiale hanno chiesto se si sentisse tranquillo a rappresentare l’Iran. Il ct ha chiesto quanto fosse disposto a pagare il giornalista di Sky Sport per una risposta del genere e che poi in caso avrebbe parlato solo a fine Mondiale. In questo momento Queiroz sta facendo anche da psicologo, motivatore, sta adottando una strategia alla Mourinho, sta addossando le attenzioni su di lui. Quello che ha fatto in merito alla domanda sul rappresentare l’Iran è stato sbagliato, infatti ora c’è un addetto stampa affianco che filtra le domande, poi chiaro che Queiroz ha l’autorità per decidere a quali domande rispondere”. Dunque una situazione sempre più difficile anche per i giocatori dell’Iran che faticano a capire come comportarsi.

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