È il Mondiale dei recuperi interminabili, dei grandi campioni ma anche delle molteplici polemiche. L’ultima riguarda Jurgen Klinsmann e il ct dell’Iran Carlos Queiroz
In questa prima fase di Mondiale abbiamo assistito ad alcune gare intense e spettacolari, altre molte meno, il tutto col filo conduttore dei tanti minuti di recupero, delle emozioni ma anche delle innumerevoli polemiche di ogni tipo. L’ultimo caos arriva direttamente dalla diatriba aperta tra Jurgen Klinsmann, ex ct tedesco, e Carlos Queiroz, attuale commissario tecnico dell’Iran, favola della seconda giornata di questa fase a gironi.
Gli iraniani hanno infatti battuto il Galles al culmine di una gara pazzesca grazie alle reti di Cheshmi e Rezaeian festeggiando tre punti che rischiano di essere pesantissimi nel computo complessivo in vista della fine della fase a gironi. Una vittoria che ha suscitato le reazioni alla ‘BBC’ dello stessi Klinsmann che ci è andato giù pesante: “Fa parte della loro cultura e del modo in cui giocano, hanno lavorato perfettamente con l’arbitro. La panchina saltava sempre e parlava con il guardalinee e il quarto ufficiale a bordo campo. Questa è la loro cultura e questo è il loro modo di funzionare ed è per questo che Queiroz si adatta molto bene alla squadra iraniana”.
Iran, polemica tra Queiroz e Klinsmann: “Vergogna per il calcio”
Parole forti quelle di Klinsmann direttamente contro Queiroz ma anche contro la cultura iraniana, e che al ct di nazionalità portoghese non sono andate minimamente giù, aprendo un aspro dibattito sul suo profilo Twitter: “Caro Jurgen, hai preso l’iniziativa di chiamarmi Carlos, quindi credo sia giusto chiamarti Jurgen. Pur non conoscendomi personalmente, metti in dubbio il mio carattere con un tipico giudizio di superiorità prevenuto. Non importa quanto io possa rispettare quello che hai fatto in campo, quei commenti sulla cultura iraniana, sulla nazionale iraniana e sui miei giocatori sono una vergogna per il calcio. Nessuno può danneggiare la nostra integrità se non è al nostro livello, naturalmente”.
Poi l’invito: “Tuttavia, vorremmo invitarvi a venire al nostro National Team Camp, socializzare con i giocatori dell’Iran e imparare da loro sul paese, il popolo dell’Iran, i poeti, l’arte, l’algebra, tutti i millennial, Cultura persiana. Ti promettiamo che non daremo alcun giudizio sulla tua cultura, radici e background e che sarai sempre il benvenuto nella nostra Famiglia”.
Infine Queiroz piazza una stilettata nei confronti del collega invitandolo alle dimissioni: “Allo stesso tempo, vogliamo solo seguire con la massima attenzione quale sarà la decisione della FIFA in merito alla tua posizione come membro del gruppo di studio tecnico di Qatar 2022. Perché, ovviamente, ci aspettiamo che tu ti dimetta prima di visitare il nostro campo”.