L’Inter pensa a un argentino protagonista del Mondiale, protagonista di un grande inizio di stagione in Premier League
L’Inter viene da una prima parte di stagione decisamente discutibile, almeno in campionato. La squadra di Inzaghi in Champions League ha centrato una specie di impresa, eliminando il Barcellona e passando agli ottavi di finale, dove incontrerà il Porto. Diverso il discorso in campionato, visto che i nerazzurri sono al quinto posto a -11 dal Napoli capolista. Vero è che la classifica in quella zona è cortissima e la seconda – ovvero il Milan – è distante appena tre punti.
Ma cinque sconfitte in quindici partite sono tante e in quel numero l’Inter è la peggiore delle prime otto. Senza contare i gol subiti, che vedono gli uomini di Inzaghi tra i peggiori di tutto il campionato. A gennaio, alla ripresa, servirà senza dubbio un cambio di rotta. Molto chiaramente può essere dipeso anche dall’assenza di Marcelo Brozovic, che a centrocampo ha lasciato una voragine. Asllani non è ancora pronto, il mister piacentino ha dovuto trovare nel tempo un equilibrio con Calhanoglu regista e Mkhitaryan mezzala. A gennaio difficilmente succederà qualcosa di particolare, a meno che non vada via Gosens e Marotta abbia la possibilità di muoversi e sostituirlo. Intanto continuano a circolare nomi e possibilità anche per l’estate, tra difesa e pure centrocampo.
Non solo Marcus Thuram, pupillo di Marotta in attacco, ma anche puntelli per altri reparti. Tra questi c’è anche Alexis Mac Allister, centrocampista del Brighton di Roberto De Zerbi impegnato ora al Mondiale. Con l’Argentina è rimasto a riposo nel primo match perso con l’Arabia Saudita, così Scaloni lo ha buttato nella mischia contro il Messico nei cinque cambi di formazione. Scalzando così lo juventino Paredes. E lui ha risposto, trascinando insieme ai compagni la Seleccion al successo. In Premier League, Mac Allister stava facendo benissimo: titolare inamovibile in tutte le partite (ne ha saltate solo due) e sempre in campo per 90 minuti. E addirittura in gol per cinque volte in tredici presenze, numero incredibile per un mediano.
Con l’Argentina gioca praticamente da interno, con Guido Rodriguez in mezzo. Può rivestire entrambi i ruoli, è un classe ’98 in rampa di lancio che però ha un problema: i costi. Ha un contratto in scadenza nel 2025, quindi ancora lungo, e le sue prestazioni hanno fatto lievitare il prezzo del cartellino ad almeno 35-40 milioni. Anche perché, si sa, la Premier è bottega cara. Ma per la Serie A, essere allenato da un tecnico italiano e a maggior ragione uno come De Zerbi, è una garanzia. Sarebbe un investimento importante, al momento difficile da immaginare, anche se il calciatore non può non piacere. A meno di una cessione importante.
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