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Lo sfogo di Onana: “Non mi è stato permesso di aiutare il Camerun”

Ora parla André Onana: il portiere dell’Inter, dopo aver salutato il Camerun, si fa sentire con una lettera pubblicata sui social

L’addio di André Onana al Camerun nel bel mezzo del Mondiale è una telenovela ai titoli di coda, ma che non poteva chiudersi senza le parole del diretto interessato.

Lo sfogo di Onana: "Non mi è stato permesso di aiutare il Camerun"
Onana © LaPresse

Quello che è successo nelle ultime ore rappresenta una storia incredibile e difficilmente qualcuno si sarebbe potuto aspettare. L’ex Ajax arrivava in Qatar dopo un percorso all’Inter più che positivo e che ha portato alla conquista del posto da titolare tra i pali ai danni di Samir Handanovic. In più, i tifosi e il club nerazzurro sono decisamente soddisfatti di quanto il ragazzo sta facendo con l’Inter. Si parla, infatti, già di uno dei leader del gruppo di Simone Inzaghi, capace di blindare la porta anche in uno snodo cruciale per la stagione: l’1-0 rifilato al Barcellona in Champions League. Le cose, però, con il tecnico del Camerun Song non sono andate per nulla bene, tanto che il calciatore è stato escluso dal match contro la Serbia, come spiegato anche dal giornalista Gilbert Ongene Anya a Tv Play, per motivi disciplinari. La frattura con la federazione e l’allenatore era insanabile e il portiere ha lasciato il Qatar per arrivare prima in Francia e poi in Camerun. Dopo essere stato anche sospeso.

Onana parla dopo il caos con il Camerun: la sua lettera

Lo sfogo di Onana: "Non mi è stato permesso di aiutare il Camerun"
Onana © LaPresse

L’estremo difensore, però, non ha voluto chiudere la faccenda senza far capire davvero quali siano i margini della vicenda. Onana ha ribadito i valori che lo contraddistinguono, ma lanciando anche con qualche frecciata diretta. Ecco il suo comunicato pubblicato sulle sue storie di Instagram: “Voglio esprimere il mio affetto per il mio Paese e per la Nazionale. Ieri non mi è stato permesso di aiutare il Camerun, come sempre fatto. Mi sono sempre comportato in modo da condurre la squadra al successo. Ho messo tutto il mio impegno e le mie energie per trovare soluzioni a una situazione che un calciatore spesso si trova ad affrontare, ma non c’è stata la volontà dall’altra parte. Alcuni momenti sono difficili da assimilare. Tuttavia rispetto e sostengo sempre le decisioni delle persone incaricate per il successo della squadra e del Paese. I valori che promuovo come persona e come giocatore sono quelli che mi identificano e che la mia famiglia mi ha trasmesso fin dall’infanzia. Rappresentare il Camerun è sempre stato un privilegio. La Nazione prima e per sempre”.

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