Lorenzo Casini parla della questione Juventus e di quella che da molti è stata paventata come nuova Calciopoli
La vicenda Juventus continua a far discutere negli ambienti calcistici e non solo. La società bianconera, così come le altre della Serie A e gli organismi ufficiali, sono in attesa di ulteriori sviluppi. L’inchiesta ‘prisma’ ha fatto emergere numerose situazioni, in questi giorni si sta parlando delle possibili conseguenze per la Juve. A livello penale, così come a livello sportivo. Le indagini sono ancora in corso mentre sui giornali continuano a venire fuori i contenuti delle intercettazioni tra gli allora dirigenti bianconeri. Nomi, operazioni, cifre e dubbi.
Per alcuni c’è il rischio tangibile di una esclusione dalle coppe europee del prossimo anno, per altri il rischio reale è addirittura di una retrocessione. Un qualcosa di molto simile a quanto avvenuto ormai 17 anni fa nell’ambito di Calciopoli. Una vicenda su sui è stato interrogato anche il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini: “Sulla Juventus come Lega non commentiamo. Ci sono indagini in corso e aspettiamo. Se temo una nuova Calciopoli? Bisognerebbe capire prima, quando le indagini saranno chiuse e se si svolgeranno dei processi, cosa è successo. Al momento è molto difficile commentare, adesso questo timore non c’è ma è chiaro che bisogna capire”, le sue parole riportate da ‘Calcio e Finanza’ a margine della presentazione del codice di ”Giustizia Sportiva e Ordinamento statale” dell’avvocato Viglione al Coni.
Serie A, il presidente Casini sulla Juve e non solo
Tema centrale e generale di questo periodo è la questione tasse arretrate (quelle sospese nel 2020 per la pandemia) e relativa rateizzazione, visto che la scadenza imminente mette in difficoltà molti club. “Discutiamo della chiusura di un tema innescato un anno fa, ovvero quando tutto lo sport che non riceve ristori riceve almeno dallo Stato la sospensione del pagamento delle tasse, consentendo così di avere maggiore liquidità – continua Casini -. Ricordiamo che l’assenza di liquidità è stato il maggior problema della pandemia. Questa sospensione è stata prorogata tre volte e in realtà lo sport già mesi fa chiedeva di pagare a rate tutto l’ammontare di tasse che si erano accumulate”.
Il punto non è quindi ‘non pagare’, ma farlo a giuste condizioni e modalità un po’ più favorevoli. Ovvero senza la maggiorazione del 10% prevista in caso di rateizzazione: “Tutti vogliono pagare, ma farlo in un modo ragionevole e del resto come la legge italiana già consente, con una rateizzazione in cinque anni. Il punto è: perché sanzionare qualcuno quando lo Stato gli ha permesso di sospendere i pagamenti fiscali? Questo è il punto – chiude il presidente della Lega Serie A -. Non si tratta di chiedere contributi o aiuti, ma di pagare in modo ragionevole. Riforme? A metà dicembre ci sarà la proposta della Serie A, confermo”.